TARQUINIO MERULA

Tarquinio Merula nacque nel 1595 a Busseto, figlio di Giovanni Merula e di sua moglie Ortensia Rinaldi. 

Trascorsa la sua infanzia nel paese natale, dopo la morte del padre si trasferì a Cremona, affidato al fratellastro Pellegrino, il quale lo avviò agli studi letterario-musicali e alla pratica organistica.

Nel 1607 fu cresimato nella parrocchia di S. Nicolo, dove fu celebrato il suo matrimonio con Valeria Bordigalli, dalla quale ebbe sette figli. 

Nel 1615, Merula pubblico la sua prima opera, la raccolta Il primo libro delle canzoni, nella quale i titoli delle canzoni si riferiscono a personaggi cremonesi dell'epoca. Tra esse, si ricordano La Ghirardella, La Merula, La Pellegrina, L'Orbina, La Monteverdi e La Lodi.

A Cremona, il compositore fu attivo per lungo tempo come organista della chiesa di S. Bartolomeo dei padri carmelitani e, nel 1616, divenne organista della chiesa di S. Maria Incoronata a Lodi.

Dal 1622 al 1625, Merula fu a Varsavia, al servizio del re di Polonia e di Svezia Sigismondo III Vasa. Durante questo periodo, il compositore fece stampare sei raccolte, delle quali le prime due sono andate perdute, ossia la raccolta di musiche a voce sola e basso continuo Il canoro aprile (1622) e le Canzonette a tre voci (1623).

Nel 1624, il compositore pubblicò due libri di musica profana e uno di musica sacra. Fra le musiche composte, la più innovativa è l'op. VII, il dialogo a due voci Satiro e Corisca, tratto dal Pastor fido di Battista Guarini e reso musicalmente nello stile della "seconda prattica".

Si caratterizza per l'uso del recitativo sillabico e di pause ben collocate per ottenere un senso di enfasi. Dedicata ai patrizi cremonesi Alessandro e Giovan Pietro Bonetti, l'opera fu forse rappresentata alla corte di Varsavia nel 1625. Nel frontespizio, Merula si qualifica per la prima volta come "cavaliere", titolo forse conferitogli dallo stesso re di Polonia tra il 1624 e il 1626.

Ritornato a Cremona, nel 1626 il compositore fu nominato maestro della Cappella delle Laudi della cattedrale. Probabilmente, la maggior parte dei brani della raccolta Libro secondo de' concerti spirituali, op. VIII, dedicata al nobile e principe dell'"Accademia degli Animosi" Bartomoleo Sfrondati, fu composta per le celebrazioni vespertine di questa cappella.

Come si scopre dal frontespizio, Merula era anche organista nella chiesa collegiata di S. Agata a Cremona. Nel 1630, a causa della peste, il compositore perse la moglie, tre figli e il fratellastro. In seguito, sposò una certa Lucia, la quale gli diede tre figlie.

Nel 1631, il compositore divenne maestro di cappella in S. Maria Maggiore a Bergamo. Fra il 1631 e il 1632 comparve il suo Secondo libro delle canzoni, op. IX. Fra i titoli delle canzoni, La Benaglia, La Caleppa e La Corsina si riferiscono a tre presidenti del Consorzio della Misericordia Maggiore e La Cancelliera al cancelliere del consorzio, Marc'Antonio Benaglia.

Successivamente, uscì un secondo libro di Madrigali e altre musiche concertate, op. X (1633), dedicato a Cosimo Borbone, governatore di Bergamo. Prima del marzo 1637, il compositore pubblicò la raccolta di salmi, mottetti e litanie Pegao, op. XI, dedicata al vescovo di Imola Ferdinando Millini.

Nel 1637 vide la luce anche il terzo libro di Canzoni overo Sonate, op. XII, dedicato al comandante cremonese Giovanni Battista Visconti. L'anno successivo, invece, uscì la raccolta di musica vocale profana Curtio precipitato, op. XIII, dedicata al marchese di Soresina Giovanni Battista Barbò, maestro di campo della milizia e principe dell'Accademia degli Animosi.

A questo periodo, appartiene anche il Concerto decimo quinto [...] (1639), dedicato ai prelati e ai canonici della cattedrale di Bergamo. Nel frontestipizio, Merula si qualifica come accademico Filomusi, maestro di cappella e organista del duolo di Bergamo. Le stesse cariche si ritrovano nel frontespizio dell'Arpa davidica... Salmi et messe a 4 (1640) e nella ristampa del Primo libro de madrigaletti (1642).

Tra il 1643 e il 1645, Merula fu a Padova come maestro di cappella privata del vescovo Giorgio Corner. Tornato a Cremona nel 1646, divenne organista e maestro della Cappella delle Laudi.

Nello stesso anno, sposò in terze nozze Caterina Quinzani e, nel 1651, stampò Il quarto libro delle canzoni, op. XVII, dedicato al conte Nicolò Ponzoni, principe dell'Accademia degli Animosi e dell'Accademia Erculea. 

L'anno successivo, appare l'ultima raccolta del compositore, Il terzo libro delli salmi e messa concertati, op. XVIII (1652), dedicata al padre Evangelista Commenduli, generale dei monaci di S. Girolamo e suo protettore.

Morì nel 1665 a Cremona, all'età di 70 anni.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Canzone a voce sola "Canzonetta spirituale sopra la Nanna, Hor ch'è tempo di dormire"


Madrigale "Chi prend'amor"


"Capriccio chromatico" per organo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Toffetti, Marina (2009), MERULA, Tarquinio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 73 [online]. Ultimo accesso: 30 maggio 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/tarquinio-merula_%28Dizionario-Biografico%29/

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