GIOVANNI BATTISTA FONTANA

Giovanni Battista Fontana nacque nel 1589 a Brescia, figlio di Stefano Fontana e di una certa Margherita, come risulta da una polizza d'estimo inviata al suo comune nel 1627.

Formatosi presso la sua casa "in contrada delle Gratie", fu un precocissimo talento violinistico ed esordì presso la basilica di S. Maria delle Grazie, rimanendovi attivo fino al 1608. 

Recatosi a Venezia, Fontana soggiornò in questa città per circa dieci anni. Purtroppo, non vi sono documenti che attestino la sua attività in questo periodo, anche se è facile pensare a un suo possibile incontro con Dario Castello, importante autore del sonatismo veneziano, la cui opera presenta numerose affinità con quella di Fontana.

Nel 1618-1619, il compositore si stabilì a Padova, dove rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 1630, a causa della violenta "combustione pestifera" che imperversava in città.

La sua raccolta Sonata a 1. 2. 3. per il violino, o cornetto, fagotto, chitarone, violoncino o simile altro istromento (1641) racchiude l'intero e unico corpus pervenutoci delle sue opere. 

Composta tra il 1620 e il 1630, consta di 18 sonate, delle quali 6 "per violino solo", 3 "per doi violini", 3 "per violino e fagotto", 5 "per doi violini e fagotto" e una "per tre violini".

Fontana, insieme a Martini, Castello e Buonamente, fu tra i più autorevoli e originali esponenti della sonata pre-barocca. 

Le sue sonate superano abbondantemente i tradizionali schemi ritmico-melodici della "canzon da sonar", come si nota nelle 6 sonate "per violino solo", dove la fusione di frammentarie diminuzioni con elementi della monodia vocale, dà vita a sezioni di forma libera, a metà tra lo stile rappresentativo e quello toccatistico.

La tendenza al fraseggio nervoso e irregolare e la spiccata preferenza per le variazioni e i rapidi mutamenti non mancano, tuttavia, nelle sezioni ritenute formalmente più tradizionali. 

L'adesione a una scrittura idiomatica si manifesta ricorrendo a numerose complessità ritmiche (volate di biscrome, terzine, sestine, ritmi puntati e passaggi sincopati) e a uno stile diminutivo spezzato da ampi salti melodici e bruschi cambi di registro.

Nelle sonate a due e a tre, tali virtuosismi danno vita a una struttura concertante, in cui si susseguono sezioni imitative, sezioni brevi e dialoganti "a solo" ed episodi solistici lunghi e impegnativi.

Non prive di momenti intensamente melodici, infine, tutte le sonate mostrano un certo svolgimento tematico.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Sonata Seconda" per cornetto e clavicembalo


"Sonata Sexta" per flauto dolce e clavicembalo


"Sonata Ottava" per due violini e basso continuo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Baroncini, Rodolfo (1997), FONTANA, Giovanni Battista, detto Giovanni Battista del Violino in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 48 [online]. Ultimo accesso: 11 maggio 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/fontana-giovanni-battista-detto-giovanni-battista-del-violino_%28Dizionario-Biografico%29/

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