GRAMMAZIO METALLO

Grammazio Metallo nacque nel 1540 a Bisaccia (presso Avellino), figlio di Felice Metallo. Il suo anno di nascita si ricava dal ritratto posto nei suoi Ricercari a due voci (1614), con l'indicazione "di anni LXXIIII" e dal suo testamento (1615), nel quale dichiara di avere 75 anni.

Nel 1571, Metallo fu arrestato dall'Inquisizione e, durante l'interrogatorio, dichiarò di "aver tenuto scola de musica" a Sant'Angelo dei Lombardi, Vallata e Bisaccia e di essere stato "molti anni col barone de la Cedogna", con il "marchese di Licito" e, a Roma, con il nobile napoletano Fabrizio Dentice, oltre a essere stato insegnante di musica della famiglia Brancaccio a Napoli.

Nella prima parte della sua vita, il compositore fu legato alla sua città natale, in quanto fu firmata qui la dedica del suo Secondo libro de canzoni a tre et a quattro voci... con una moresca (1577) a Francesco Braida, figlio di Ettore "padrone della città di Bisaccia".

Nel 1582, il compositore partecipò al concorso per il posto di maestro di cappella al duomo di Aquileia. Secondo i documenti, all'epoca Metallo risiedeva a Parma ed era già sacerdote, in quanto viene menzionato come "Prè Grammatico Metallo da Parma".

La dedicatoria a Lucrezia Castiglioni delle Villanelle alla napolitana a tre voci, con una moresca (1592) ricorda l'obbligo del compositore "per le molte e diverse gratie e favori" ricevuti da Caterina Visconti, madre della dedicataria, facendo dedurre dei contatti con ambienti lombardi.

Dal frontespizio della raccolta (citata da Fétis, ma oggi perduta) Canzoni alla francese per sonare, con 2 canzoni alla francese libro quarto (1594), si sa che, all'epoca, Metallo era maestro di cappella del duomo di Bassano. 

Nel 1601-1602, il compositore compì un lungo viaggio in Terrasanta e, ritornato a Venezia, ottenne il posto di maestro di cappella della chiesa di S. Marcuola, come attestato nei frontespizi delle tre raccolte Il primo libro di motetti a tre voci con una Messa (1602), Magnificat a quattro et a cinque con le 4 antifone (1603) e Messe a cinque voci con doi mottetti... op. XVII (1610).

La presenza a Venezia del compositore è attestata da Romano Micheli nella sua Musica vaga et artificiosa (1615). Tuttavia, questo soggiorno fu legato all'esigenza di dare alle stampe una riedizione dei suoi Ricercari a due voci, in quanto si era già stabilito a Roma.

I rapporti con la corte romana furono, forse, favoriti dal teologo domenicano Giovanni Maria Guanzelli da Brisighella, dedicatario di alcune edizioni della raccolta Ricercari a due voci.

Non si hanno notizie del compositore dopo il 1615, facendo pensare che sia morto poco dopo.

Compositore prolifico, Metallo stampò non meno di 25 opere, delle quali soltanto la metà ci sono pervenute. La sua opera più nota furono i Ricercari a due voci per sonare et cantare, più volte ristampati e ripubblicati postumi fino al tardo Seicento.

La produzione sacra del compositore annovera messe, mottetti e Magnificat, sia a cappella che con organo, da 4 a 10 voci. Non manca una raccolta per piccolo organico, intitolata Mottetti, Magnificat et madrigali spirituali a tre voci [...] (1613), in linea con la prassi allora emergente dei "concerti" per poche voci e basso continuo.

Nonostante la vastità, questa produzione sacra rimane attualmente inesplorata, poiché metà delle opere pervenuteci sono incomplete.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Canone retrogrado a 6 voci "Me exi fones"


Canone a quattro tenori "Quante speranze"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Morelli, Armando (2010), METALLO, Grammazio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 74 [online]. Ultimo accesso: 21 maggio 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/grammazio-metallo_%28Dizionario-Biografico%29/

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