ISIDOR BAJIĆ

Isidor Bajić nacque nel 1878 a Kula (Serbia). Terminate le scuole superiori a Novi Sad, si iscrisse all'Accademia di Musica di Budapest.

Dal 1901 al 1915, invece, lavorò presso il "Grande Liceo Serbo Ortodosso" di Novi Sad, come insegnante di canto, direttore dei cori studenteschi, del coro "SZPD Neven" e dell'orchestra di archi e tamburelli, ma anche come organizzatore dei sermoni di Svetosava.

Nel 1909 fondò una scuola di musica a Novi Sad, dopo la scuola di musica Aleksandar Morfidis-Nisis, la prima istituzione di questo tipo in Vojvodina.

Aiutò gli studenti migliori a scrivere le loro prime composizioni e contribuì a realizzare un progetto per la modifica dell'insegnamento del canto e della canzone presso il "Grande Liceo Serbo Ortodosso".

In diversi periodici e quotidiani del tempo, come "Brankovo kolo", "Letopis Matica srpska", "Zastava" e "Sloga", pubblicò testi sulla musica e sulla pedagogia musicale, tra i quali Il canto come strumento pedagogico e i suoi benefici, Come imparare la musica nella scuola preparatoria e nel seminario Il canto della nostra chiesa.

Lanciò anche l'edizione di spartiti della Biblioteca musicale serba, la rivista "Srpski muzikli list" (la terza nella storia della musica serba) e pubblicò i libri di testo Il pianoforte e l'apprendimento del pianoforte (1901) e La teoria del canto corretto delle note (1904).

Diversi articoli sull'"Unione delle società di canto serbe" gli hanno causato una forte polemica pubblica con il compositore serbo Petar Konjović.

Registrò, infine, numerose melodie popolari ed ecclesiastiche, utilizzandole nelle sue composizioni pianistiche, in opere corali, in pezzi cantati e nell'opera Knez Ivo od Semberija.

Durante un viaggio a Hilandar con il coro del seminario di Karlovac nel 1911, confrontò il canto ecclesiastico serbo con quello di altre nazioni. Tra l'altro, nel 1907 si rivolse personalmente al vescovo ortodosso di Buda, Lukijan Bogdanović, per una proposta di rielaborazione del canto ecclesiastico serbo.

Morì nel 1915 a Novi Sad (Serbia).

Il suo lavoro più importante è l'opera nazionale romantica Knez Ivo od Semberija ("Principe Ivo di Semberia"), basata su materiale popolare e incentrata sulla prima rivolta serba contro i turchi nel 1804.

Scrisse diverse opere teatrali e canzoni, opere leggere, la sinfonia Miloš Obilić (perduta), l'ouverture Mena, pezzi per pianoforte (Rapsodia serba, Album di composizioni), canzoni per pianoforte (come il ciclo Canzoni d'amore), musica corale e musica per bande di tamburica (un tipo di liuto).

Essendo romanticamente sentimentali e melodicamente inventive, spesso simili alla musica popolare, queste opere resero il compositore molto popolare in Serbia. Bajić, inoltre, è ricordato per la composizione dell'inno Pesma Srpskih Sokolova ("Canzone dei Sokol serbi"), scritto per il Movimento Sokol serbo. 

Molte poesie del poeta serbo Milorad M. Petrović, musicate da Bajić, sono infine diventate dei classici musicali serbi più di un secolo dopo, come nel caso di Po Gradini mesečina, Zarudela šljiva Ranka, Moj jablane e Sve dok je tvoga blagog oka.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Aria "Srpkinja" (Ragazza serba), dall'opera "Knez Ivo od Semberija" (Principe Ivo di Semberija)


"Sanje" (Sogni) per due violini, viola, violoncello e contrabbasso


"Srpski zvuci" (Suoni della Serbia) per coro


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Isidor Bajić [online]. Ultimo accesso: 1 maggio 2024. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Isidor_Baji%C4%87

Wikipedia, L'Enciclopedia Libera (versione serba), Isidor Bajić [online]. Ultimo accesso: 1 maggio 2024. Disponibile presso: https://sr.wikipedia.org/wiki/%D0%98%D1%81%D0%B8%D0%B4%D0%BE%D1%80_%D0%91%D0%B0%D1%98%D0%B8%D1%9B

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