ZÓLTAN KODÁLY

Zóltan Vilmos Kodály nacque nel 1882 a Kecskemét (Ungheria), figlio del cassiere della stazione ferroviaria cittadina Frigyes Kodály e di sua moglie Paulina Jalovetzky. 

Studiò presso la scuola popolare di Galánta (1888-1892) e il liceo arcivescovile di Nagyszombat (1892-1900) e, in seguito, si iscrisse all'"Università Reale Ungherese" e al "Collegio Eötvös" di Budapest. Studiò, infine, composizione alla "Royal Hungarian Academy of Music" con János Koessler.

Durante i concerti scolastici eseguì la sua Ouverture in Do minore e il suo Trio in Mi bemolle maggiore (1899), ottenendo pareri favorevoli. Nel 1904 si diplomò in composizione e, poco dopo, si reiscrisse all'Accademia di Musica come ripetente volontario.

Dopo lo studio delle raccolte popolari e delle prime registrazioni fonografiche di Béla Vikár, nel 1905 registrò direttamente le canzoni popolare dei contadini, i "nota alberi". In un solo mese, raccolse 150 melodie a Gálanta e nei villaggi vicini.

Con questo materiale, scrisse la sua tesi di laurea La struttura stanziale della canzone popolare ungherese (1906). Durante la sua ricerca, conobbe Béla Bartók, insieme al quale pubblicò la raccolta di canti popolari Magyar népdalok ("Canti popolari ungheresi").

Sempre nel 1906 si recò per studiare a Bonn e a Parigi, dove conobbe la musica di Debussy e, l'anno successivo, divenne professore di teoria musicale all'"Accademia di Musica" e, nel 1908, insegnante di composizione.

Nel 1910 sposò Emma Sándor a Budapest e, nello stesso anno, presentò al pubblico alcune sue composizioni strumentali. Tra il 1909 e il 1920, scrisse canzoni, opere pianistiche e pezzi cameristici, come la Sonata per violino e violoncello (1914) e la Sonata per violoncello solo (1915).

Nelle sue opere vocali, si ritrova una cultura vocale ungherese, adottando testi delle poesie di poeti classici ungheresi, interessandosi anche alla letteratura contemporanea.

Nel 1919 fu nominato vicedirettore dell'"Accademia di Musica" e ne divenne anche direttore musicale. Tra il 1920 e il 1923, invece, completò il Psalmus Hungaricus, commissionatogli per il 50° anniversario dell'unificazione di Pest, Buda e Óbuda.

A metà degli anni '30, Kodály fondò il "Coro Ungherese" e la rivista "Song of Song", per riformare la musica ecclesiastica cattolica ed elevare il livello dell'educazione musicale.

Scrisse anche opere per cori infantili, come la canzone di János Háry (1925-1927), le Danze di Marrosszék (1930) e le Danze di Galánta (1933). Gli furono commissionate le opere Il Pavone nell'aria (1938-1939) e il Concerto (1934), rispettivamente per il "Concertgebouw" di Amsterdam e per il 50° anniversario della "Chicago Philharmonic".

Nei suoi recital di canzoni, iniziati nel 1925, Kodály eseguì vari arrangiamenti di canzoni popolari tratti dai dieci volumi della serie Hungarian Folk Music. La rivoluzione dello stile compositivo di Zóltan si ebbe con l'opera Székelyfonó, basata interamente su canzoni popolari.

Nel 1937 scrisse una sintesi della storia musicale ungherese, intitolata La musica popolare ungherese. Egli sostenne che la ricerca storico-musicale del suo paese, in assenza di documenti storico-musicali, doveva basarsi sull'etnografia musicale, contribuendo alla fondazione dell'etnomusicologia comparata.

Per quanto riguarda l'educazione musicale, il compositore si dimostrò favorevole ai cori ungheresi (1937) e si preoccupò dell'educazione musicale infantile ("Musica negli asili", 1941). Produsse anche varie opere pedagogiche, come il metodo per canto Bicinia Hungarica (1937-1942).

Tra gli anni '30 e '40, invece, Kodály riuscì a innalzare i livelli educativi canori nelle scuole primarie, con il sostegno del governo e della capitale. Si ritirò nel 1942, anche se continuò l'insegnamento della musica popolare all'"Accademia di Musica".

Divenne membro dell'"Accademia ungherese delle scienze" nel 1945 e, durante l'assedio di Budapest, fu costretto a vivere nella cantina di un convento, dove compose la Missa brevis (1945) per orchestra, organo e coro.

Dopo la Seconda guerra mondiale, Kodály divenne presidente del "Consiglio delle Arti dei Musicisti", presidente del consiglio di amministrazione dell'"Accademia di Musica" e membro del Parlamento ungherese. Fu anche presidente dell'"Accademia ungherese delle scienze" (1946-1949) e presidente del "Consiglio rivoluzionario degli intellettuali ungheresi" (1956).

Morì nel 1967 a Budapest, a causa di un infarto.

Oggi gli studiosi parlano delle idee didattiche del compositore riassumendole nel "Metodo Kodály", anche se Kodály stesso tracciò solo una serie di principi da seguire nell'insegnamento, basandosi sulla solmisazione, la quale sarà poi ripresa e reinterpretata da Roberto Goitre nel suo metodo "Cantar leggendo".


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Danze di Gálanta" per orchestra


"Psalmus Hungaricus" per coro e orchestra


Suite "Háry János" per orchestra


"Missa Brevis" per voci soliste, coro e organo


Quartetto d'archi n° 2, op. 10


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, A Szabad Enciklopédia, Kodály Zoltán [online]. Ultimo accesso: 30 settembre 2023. Disponibile presso: https://hu.wikipedia.org/wiki/Kod%C3%A1ly_Zolt%C3%A1n

Commenti