MASSIMILIANO NERI


Massimiliano Neri nacque nel 1620, probabilmente a Bonn, figlio del cantore e maestro di cappella Giacomo Neri e di sua moglie Caterina Hennes. 

All'età di 7-8 anni, il giovane si trasferì a Venezia con il padre, stabilendosi presso il palazzo di Giacomo Soranzo, il quale, insieme ad altri componenti della casata, divenne suo protettore e mecenate.

Nel 1644 fu nominato organista della Chiesa conventuale dei SS. Giovanni e Paolo e, poco dopo, alla Chiesa ducale di San Marco. Dal 1655 fu "maestro di coro" dell'"Ospedaletto" e, tre anni dopo, divenne direttore musicale delle esecuzioni musicali nella chiesa del convento di Santa Caterina, in occasione della festa della santa.

Nella stagione operistica veneziana del 1651-1652, invece, egli fu garante del contratto della cantante fiorentina Caterina Giani per alcune recite nel teatro di Sant'Apollinare. Nel 1654, il compositore sposò la cantante, dalla quale ebbe almeno otto figli.

Dieci anni dopo, si trasferì alla corte del principe di Bonn-Colonia come maestro della cappella musicale. Morì tra il 1670 e il 1673, presumibimente a Bonn.

La parte più significativa della sua produzione musicale è costituita dalle composizioni per complessi di 3-12 strumenti, contenute in due raccolte pubblicate a Venezia (1644 e 1651).

Si ricordano i pochi pezzi vocali pervenuti per intero, ossia i due mottetti contenuti nella raccolta Sacra corona (1656) edita da Bartolomeo Marcesso e un mottetto dalla raccolta a 2-3 voci (1664).

Quasi tutte le sezioni delle musiche strumentali di Neri sono fugate. La prima sezione è, di norma, un ampio fugato su un soggetto molto lungo, gradualmente scomposto in singoli elementi fino a ridursi in frammenti di poche note. La contrazione ritmica derivante porta a un climax, a poche battute prima dell'ampia e solenne conclusione.

I movimenti centrali, invece, sono solitamente più brevi e, nella loro successione, sfruttano molto gli improvvisi cambi di tempo, metro e tonalità presenti anche nelle composizioni strumentali dei compositori contemporanei.

L'ampio movimento finale, infine, mantiene la scrittura contrappuntistica tipica del compositore e presenta episodi contrastanti, ognuno è riservato a una diversa sezione strumentale.

Le sonate per grande organico (incluse nell'op. 2), infine, sfruttano combinazioni strumentali inconsuete (come la Sonata Decima per "due violini, violetta e tiorba, tre flauti e tiorba"), caratteristica presente anche nelle composizioni di altri autori veneziani di inizio secolo. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Sonata decimaquarta à 12", dalla raccolta "Sonate da sonarsi con varii stromenti"



"Sonata Decima" per due violini, violetta, tre flauti e tiorba




Sonata da sonarsi a quattro, op. 2 n° 5


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Rismondo, Paolo Alberto (2013), NERI, Massimiliano in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 78 [online]. Ultimo accesso: 6 settembre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/massimiliano-neri_%28Dizionario-Biografico%29/

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