PHILIPPE VERDELOT

Philippe Verdelot (nato Philippe Deslouges, noto anche in Italia come Verdelotto) nacque tra il 1480 e il 1485 a Verdelot (Francia).

Giovanissimo, si trasferì in Italia, dove rimase la maggior parte della sua vita. Secondo alcune fonti, la sua presenza a Roma è attestata negli ultimi anni di pontificato di Leone X.

Prima di soggiornare nella capitale italiana fu a Firenze, dove lavorò come Kapellmeister al Battistero di San Giovanni (1523-1525) e alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1523-1527).

Sembra che collaborò con Niccolò Machiavelli nella realizzazione della commedia La Mandragola (1518), rappresentata per la prima volta solo otto anni dopo, dedicandola a Papa Clemente VII.

Potrebbe essere rimasto vittima nell'assedio di Firenze (1529/1530), a meno che non sia stato ucciso dalla peste che devastò la città nello stesso periodo. La sua presenza nel corso dell'assedio è testimoniata dalle parole di un suo mottetto dell'epoca, Congregati sunt inimici nostri, in cui unisce brani del libro dell'Ecclesiastico e le parole dell'antifona Da pacem Domine.

Non si esclude che possa esser sopravvisuto all'assedio e alla peste e che, solo in seguito, si trasferì a Venezia, dove pubblicò molti suoi madrigali alla fine degli anni '30 del '400.

In un testo del 1552, lo scrittore Ortenzo Landi fa riferimento alla morte del compositore e, nella sua Guide de la musique de la Renaissance (2011), il musicologo Philippe Canguilhem riferì che Verdelot morì a Roma, senza dire altro.

Con Costanzo Festa, Verdelot fu considerato il padre del madrigale italiano e le sue canzoni composte per La Mandragola sono state considerate i primi madrigali. 

Successivamente, il compositore scrisse diversi madrigali a 4, a 5 e a 6 voci, i quali furono molto popolari, come testimoniano le frequenti riedizioni dell'epoca e la loro diffusione in tutta Europa.

Nei suoi madrigali, Verdelot utilizzò testi di Petrarca, ma anche quelli di contemporanei come Martelli e Machiavelli. Scrisse anche messe, mottetti, inni e magnificat.

Le sue opere sacre complete furono pubblicate in tre volumi dall'"American Institute of Musicology" nel Corpus mensurabilis musicae. Il primo volume (1966) contiene le messe, gli inni e i magnificat, mentre gli altri due volumi (1973 e 1979) contengono i mottetti.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Madrigale a 4 voci "O dolce nocte"


Madrigale "Italia mia bench'il parlar"


Mottetto "Beata es Virgo Maria"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, L'Encyclopédie Libre, Philippe Verdelot [online]. Ultimo accesso: 23 settembre 2023. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Philippe_Verdelot

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