JACQUET DE BERCHEM

Jacquet de Berchem nacque intorno al 1505 a Berchem (oggi parte della città di Anversa), nei Paesi Bassi meridionali (attuale Belgio).

Non si conosce nulla sulla sua prima vita e la sua prima menzione risale al 1539, quando era ormai a Venezia, come molti musicisti fiamminghi del tempo. Già in quell'anno, i suoi madrigali erano stati pubblicati nella città.

Da allora fino al 1546, visse a Venezia, aumentando vertiginosamente la sua fama e, nel 1546, pubblicò il suo primo libro di madrigali. 

Molto probabilmente, fu allievo di Adrian Willaert, fondatore della scuola veneziana e famoso musicista dell'epoca. Tramite questi, Berchem conobbe altri musicisti e nobili e, ad alcuni di questi dedicò alcune delle sue composizioni, come al mecenate e futuro doge di Venezia Marcantonio Trevisan.

Tra il 1546 e il 1550, Berchem fu maestro di cappella della Cattedrale di Verona e alcune composizioni di questo periodo furono dedicate ad Alfonso II d'Este.

Intorno al 1550, il compositore lasciò Verona e iniziò a cercare lavoro altrove. Non è noto esattamente cosa fece in questo periodo, ma si sa che conobbe alcuni mecenati a Roma e a Monopoli e, attraverso uno di questi, incontrò la sua futura moglie, Giustina de Simeonibus, sposata nel 1553.

Sembra che abbia vissuto per il resto di tutta la sua vita a Monopoli, in provincia di Bari, dove visse in agiatezza, dato che il governatore e il vescovo di questa città erano suoi mecenati e la moglie era di famiglia aristocratica.

Non è nota la data esatta della sua morte, ma il letterato Francesco Guicciardini lo menzionò come vivo nella sua Descrittione (1565), anche se morì nel 1567.

Berchem scrisse alcune opere sacre (2 messe e 9 mottetti a lui attribuibili con certezza), ma la sua reputazione artistica poggia sulle sue oltre 200 composizioni profane. 

La maggior parte delle sue opere sono madrigali italiani, mentre il resto sono chansons francesi. Le composizioni sacre presentano uno stile conservatore, con l'uso di tecniche di cantus firmus, canone e altre forme diffuse tra i compositori precedenti.

A proposito della sua musica profana, i primi madrigali del compositore erano caratterizzati da strutture polifoniche, mentre i successivi erano più omofonici e sillabici, spesso con un testo rapidamente declamato.

Il suo argomento preferito era l'amore, tipicamente non corrisposto. Egli musicò testi di Petrarca, Ariosto, Luigi Tansillo e altri. Uno dei suoi progetti migliori fu la composizione di 91 strofe dell'Orlando Furioso di Ariosto, intitolata Capriccio (il primo uso del termine come titolo musicale). L'opera apparve nella raccolta del 1561 e fu dedicata ad Alfonso II d'Este.

Il suo madrigale Alla dolc'ombra (1544) potrebbe essere stato il primo tentativo di creare un ciclo madrigalistico, alla maniera di gruppi simili concepiti dai madrigalisti Jan Nasco e Vincenzo Ruffo, attivi nello stesso periodo in Italia settentrionale.

I madrigali di Berchem furono molto stampati e diffusi. Molti di essi vennero stampati successivamente come intabulazioni per liuto e una di queste partiture compare nel dipinto caravaggesco Il suonatore di liuto, realizzato dopo 50 anni dalla prima pubblicazione della composizione.

La confusione del suo nome con quello di altri compositori chiamati "Jacquet" o "Jacques" era molto comune a quel tempo e, forse, fu uno dei motivi per cui Berchem fece stampare i suoi madrigali in edizioni contenenti esclusivamente le sue composizioni.

Nella prefazione alla raccolta di madrigali a cinque voci del 1546, egli cita esplicitamente i "corvi che si vestono di piume di cigno", intendendo che i plagiatori e coloro che attribuiscono erroneamente i suoi lavori saranno puniti.

Il nome del compositore si trova citato nel prologo del quarto libro del romanzo Gargantua e Pantagruel (1546) di François Rabelais, collocando Berchem all'ultimo posto della lista dei compositori più illustri del tempo.



BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Mottetto "O Jesu Christe"



Madrigale "O s'io potessi donna" a 4 voci



Madrigale "Perché non date voi donna crudele"



"Sinfonia à 5", dalla "La favola di Orlando"



Madrigale a 4 voci "Occhi piangete"



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Jacquet de Berchem [online]. Ultimo accesso: 12 settembre 2023. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Jacquet_de_Berchem

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