VITTORIO GNECCHI RUSCONE

Vittorio Gnecchi Ruscone nacque nel 1876 a Milano, figlio del numismatico Francesco Gnecchi Ruscone e di sua moglie Isabella Bozzotti.

Compì studi classici e si laureò in Giurisprudenza, malgrado era interessato alla musica. Coltivò questa passione fin dall'adolescenza, studiando con M. Saladino (contrappunto), G. Coronaro (composizione), C. Gatti e T. Serafin.

Nel 1896 diresse la sua prima opera, Virtù d'amore, rappresentata nella cinquecentesca villa paterna a Verderio di Brianza, vicino Como. Il successo avuto lo portò a scrivere la tragedia in musica Cassandra (1905), rappresentata in prima assoluta al "Teatro Comunale" di Bologna.

L'opera ebbe un incerto successo, in quanto non piacquero il suo stile "tedesco", l'uso di scale musicali greche e l'impiego dello stile severo in alcune sezioni polifoniche. 

Tuttavia, nonostante le critiche, l'opera fu oggetto di un dibattito internazionale, iniziato nel 1909 con il saggio Telepatia musicale (1909) di Tebaldini, scritto dopo la prima rappresentazione dell'Elektra di Richard Strauss.

Nel saggio, fu dimostrato come le due opere presentassero numerose analogie musicali. L'articolo suscitò aspre discussioni in Italia e in Germania e la disputa si infuocò quando si seppe che Gnecchi inviò lo spartito della sua opera a Strauss. A questa insinuazione, Strauss affermò di non aver mai visto lo spartito della Cassandra né di averne mai ascoltato la musica.

Successivamente alle polemiche, le opere di Gnecchi non furono più rappresentate in Italia, mentre in Germania e in Austria la sua musica, invece, fu accolta più favorevolmente.

L'editore Ricordi, che aveva acquistato i diritti sull'opera, la tenne chiusa in un cassetto per cinque anni, trascorsi i quali, Gnecchi riebbe lo spartito. Di conseguenza, l'opera fu rappresentata nei teatri di tutta Europa.

Nel frattempo, Gnecchi compose l'idillio tragico in tre atti La Rosiera (1910), il quale non fu molto apprezzato dagli editori e dagli impresari italiani. Soltanto nel 1927, si ebbe la prima rappresentazione al "Preussisches Theater" di Gera. Più avanti, l'opera vide diverse rappresentazioni di successo in vari paesi europei.

Gnecchi ebbe maggiore considerazione a Salisburgo, dove fece rappresentare quasi tutte le sue opere. Qui fu eseguita anche la Cantata biblica (1934), in tre preludi e tre parti per canto e pianoforte con recitativo in latino, dedicata al re Adalberto di Savoia.

Seguìrono la Missa Saliburgensis (1935) per soprano, baritono, coro e grande orchestra, dedicata alla città di Salisburgo; il pezzo sacro Adagio cantabile (1935) per strumenti ad arco e organo, il mottetto Salve, Regina (1932) per soprano solista, coro e orchestra, il balletto sinfonico di danze greche Atalanta (1929) e la fantasia biblica Judith (1953).

Morì nel 1954 a Milano


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Prologo dall'opera "Cassandra"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Scaccetti, Maria Paola (2001), GNECCHI RUSCONE, Vittorio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 57 [online]. Ultimo accesso: 1 settembre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/vittorio-gnecchi-ruscone_%28Dizionario-Biografico%29/

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