VÍTĔZSLAV NOVÁK

Vítězslav Augustín Rudolf Novák nacque nel 1870 a Kamenice nad Lipou (Repubblica Ceca). Nel 1872, la famiglia di trasferì a Počátky, dove il giovane studiò con Antonín Šilhan (violino) e con Marie Krejčová (pianoforte).

Dopo la morte del padre (1882), la famiglia si spostò a Jindřichův Hradec, dove Novák continuò gli studi al ginnasio locale. Più tardi, si trasferì a Praga per studiare al Conservatorio, dove frequentò la classe di composizione di Antonín Dvořák e dove imparò a suonare il pianoforte.

Quando Dvořák partì per gli Stati Uniti, Vítězslav continuò i suoi studi con Karel Stecker. Tuttavia, poco prima e dopo il 1900, Novák scrisse delle composizioni orientate al nascente movimento modernista.

A partire dalla fine degli anni '90 del XIX secolo, il compositore iniziò a esplorare influenze post-wagneriane e post-brahmsiane, tra le quali le influenze folkloristiche della Moravia e della Slovacchia. Si interessò anche all'Impressionismo musicale, in particolare alla bitonalità e all'armonia parallela non funzionale.

Dopo la prima di Salomè (1906) a Praga, Novák si legò alla musica di Richard Strauss per tutta la sua carriera.

Poco dopo la fine del secolo, cominciò a insegnare privatamente composizione a Praga e, dal 1909 al 1920, fu insegnante presso il locale conservatorio. Dal 1901 al 1917, invece, ospitò nel suo appartamento il gruppo "Podskalská filharmonie", che si proponeva la lettura di nuove opere musicali estere moderniste.

Per regolamento, l'unico membro femminile del gruppo era Marie Prášková, che Novák sposò nel 1912. Nello stesso anno, il compositore fu coinvolto in varie battaglie politico-culturali tra la sua fazione del Conservatorio e quella di Zdeněk Nejedlý, critico e musicologo dell'Università di Praga.

Dopo l'indipendenza della Cecoslovacchia (1918), Novák si occupò dell'amministrazione culturale nel nuovo regime democratico. In questa veste, de-germanificò e nazionalizzò il conservatorio, divenendone responsabile amministrativo fino al suo pensionamento.

Durante questo periodo, si dedicò anche all'insegnamento, influenzando così una nuova generazione di musicisti tra le due guerre.

Dopo il crollo della democrazia e il successivo protettorato nazista (1939), Novák, già in pensione, guadagnò credibilità tra i suoi giovani coetanei grazie all'esecuzione di opere patriottiche e di incoraggiamento morale, intese come forma musicale di resistenza.

Morì nel 1949 a Skuteč (Repubblica Ceca), dove trascorse gran parte dei suoi ultimi anni.

La sua musica mantenne elementi tardo-romantici fino alla sua morte. Il suo primo lavoro numerato fu un Trio per pianoforte in Sol minore, preceduto da una serenata inedita in Si minore per pianoforte (1886-1887). Entrambe queste opere risentono dell'influenza di Schumann e Grieg.

Il Secondo quartetto per archi op. 35 (1905) e la Sonata Eroica op. 24 (1900) per pianoforte solo, invece, risentono dell'influenza della musica popolare morava e slovacca.

L'influenza impressionistica apparve per la prima volta nel ciclo di canzoni Melancholie op. 25 (1901) ed è più evidente nel poema tonale O věčné touze op. 33 ("Dell'eterno desiderio", 1905). 

Nel frattempo, gli aspetti più grandiosi del suo stile, evidenti nel poema tonale di ispirazione slovacca V Tatrách op. 26 ("Nei Tatra", 1902) e nel ciclo di canzoni Údolí nového království op. 33 ("Valle del Nuovo Regno", 1903) si combinarono con la scoperta della musica straussiana, risultando nella creazione del poema tonale Toman a lesní Panna op. 40 ("Toman e la ninfa dei boschi", 1907).

Il crescente interesse del compositore per l'opera lirica si ritrova nel poema tonale in cinque movimenti Pan op. 43 e nella cantata sinfonica Bouře op. 42 ("La tempesta") per soli, coro e orchestra

La risposta negativa del pubblico all'orchestrazione di Pan (1912) e alla cantata Svatební košile ("La camicia nuziale", 1913) lo portarono alla depressione e ad avere forti dubbi sulle sue capacità compositive. 

Novák tentò di risollevarsi componendo due nuove opere di argomento storico ceco, ossia la commedia Zvíkovský rarášek ("Il Folletto di Zvíkov", 1915) e l'opera seria Karlštejn ("Il castello di Karlštejn", 1916). Entrambe esemplificano la tendenza del compositore alla bitonalità, assente nei primi lavori folkloristici.

L'indipendenza della Cecoslovacchia portò alla nascita di diverse composizioni patriottiche, dedicate al "Presidente-Liberatore" Tomáš Garrigue Masaryk e alla Legione Cecoslovacca. Questi impulsi democratici portarono a una scomparsa della sperimentazione artistica tra il 1900 e il 1916.

Le due opere Lucerna ("La lanterna", 1923) e Dědův odkaz ("L'eredità del nonno", 1926) ricevettero critiche neegative, portando Novák verso il reazionarismo.

Con i due balletti-pantonima Signorina Gioventù e Nikotina (1928-1929), Novák riacquistò un po' del rispetto perso tra i suoi colleghi. Negli anni '30, tornò alla musica da camera e a forme più ampie, come testimonia l'opera corale-orchestrale Podzimní symfonie op. 62 ("Sinfonia d'autunno", 1934).

Durante l'occupazione nazista, Novák godette della stima dei suoi compatrioti grazie ai poemi sinfonici De Profundis op. 67 (1941) e Svatováclavský triptych op. 70 ("Trittico di San Venceslao, 1942) per organo e alla Májová symfonie op. 73 ("Sinfonia di maggio", 1945), dedicata a Stalin.

Nei suoi ultimi anni di vita, infine, si dedicò a opere corali basate sul canto popolare sud-boemo.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Suite slovacca, op. 32


Poema sinfonico "V Tatrách(Nei tatra), op. 26 


Trio per pianoforte n° 2 "Quasi una ballata", op. 27


Poema sinfonico per grande orchestra e organo "De profundis", op. 67


Sonata Eroica per pianoforte, op. 24


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Vítězslav Novák [online]. Ultimo accesso: 28 marzo 2023. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/V%C3%ADt%C4%9Bzslav_Nov%C3%A1k

















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