VASILY POLIKARPOVICH TITOV

Vasily Polikarpovich Titov nacque nel 1650 circa in una localita sconosciuta. Si unì al coro dello zar Fëdor, il "Gosudarevy Pevchie Diaki", all'età di vent'anni.

Divenne rapidamente famoso sia come cantante che come compositore. Negli anni '80 del XVI secolo, collaborò con Simon Polotsky (importante ecclesiastico, letterato e precettore dei figli dello zar Aleksey Mikhailovich), componendo ambientazioni musicali del salterio di questi e un almanacco di poesia sacra.

Nello stesso periodo, Titov si unì anche al coro dello zar Ivan e mantenne tale posizione anche dopo la morte dello zar Fëdor (1682). Lo zar Ivan morì nel 1696 e il coro fu sciolto due anni dopo.

Le notizie sul periodo successivo di Titov sono assenti: si ipotizza che sia diventato maestro del coro in una chiesa del Cremlino di Mosca e/o direttore di una scuola musica moscovita. Tra le altre cose, si sa che scrisse alcune composizioni sulla battaglia di Poltava (1709) e che, poco dopo, morì.

Fu uno dei maggiori esponenti del barocco moscovita. Scrisse più di 200 composizioni, tutte di musica vocale. Tra esse, figurano le ambientazioni complete dei servizi divini (Sluzhby Bozhie) e un salterio di Simeon Polotsky, oltre a numerosi concerti vocali per le festività.

Le sue composizioni spaziano da brevi pezzi a tre voci a composizioni corali a 12 e 24 voci. 

Titov fu uno dei maggiori seguaci dell'Idea grammatiki musikiiskoi (1679) di Nikolai Diletsky, un importante trattato di composizione. Ebbe influenza su di lui anche il canto di Znamenny, portandolo a scrivere anche un'ambientazione del Servizio basata esclusivamente sul canto.

Nella musica titoviana, il testo è l'elemento dominante, in quanto definisce la forma complessiva e la struttura delle linee melodiche, risultando a volte un'accurata pittura di parole.

Il linguaggio musicale è, in gran parte, tonale e le linee melodiche sono trattate individualmente in maniera orizzontale, arricchite con molti ornamenti motivici. Le tessiture delle opere suggeriscono che i suoi pezzi fossero pensati per unire i cori nelle alterazioni, suggerendo, di conseguenza, un'assenza di connessione diretta con lo stile antifonale tipico del barocco occidentale.

Un'altra caratteristica tipica delle opere di Titov è la cosiddetta "variantnost", ossia il collegamento di motivi melodici attraverso continue e sottili alterazioni, una pratica molto rilevante nel canto russo e nelle tradizioni polifoniche popolari.

La preghiera Mnogaya Ieta o Bol'shoe mnogoletie si rivelò una delle sue composizioni più durature, forse perché basata su una polifonia semplice in linea con gli ideali classicisti dell'epoca. Essa, infatti, fu cantata nelle chiese russe fino alla Rivoluzione d'ottobre (1917).

Sebbene le opere titoviane oggi siano poco conosciute, egli fu famoso durante la sua vita e la sua importanza è evidenziata in Russia dai musicologi pre-rivoluzionari e da quelli sovietici.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Dostoyno yest" (È giusto benedirti, o Madre di Dio)


"Gloria" e "Figlio unigenito", dal "Servizio in una tonalità minore"


Canto pasquale russo "Angel Vopiache" (Angelo Vopiache)


Canto piano "O Thou Joy of all Sorrowful" (O tu Gioia di tutti gli addolorati), dal "Magnificat"


Preghiera con salmo per 6 o 3 voci "Mnogaya Ieta" (Molti anni)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Vasily Polikarpovich Titov [online]. Ultimo accesso: 27 dicembre 2022. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Vasily_Polikarpovich_Titov





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