GIOVANNI BATTISTA MARTINI

Giovanni Battista (o Giambattista) Martini nacque nel 1706 a Bologna, figlio di Antonio Maria Martini e di sua moglie Domenica Maria Felici. 

Studiò aritmetica e grammatica con Giambattista Croci, mentre l'istruzione religiosa la ricevette presso la "Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri". 

Dal padre, invece, apprese "l'arte del violino e del violoncello", mentre studiò canto con Francesco Antonio Pistocchi e contrappunto con A. Predieri, G. A. Riccieri e G. A. Perti.

Nel 1721 fu novizio al convento bolognese di San Francesco, dove rimase fino all'anno successivo, quando professò i voti e rientrò a Bologna. Divenne maestro di cappella nel 1725 mentre, quattro anni dopo, fu ordinato sacerdote.

Nel 1747 si recò a Roma per celebrare le funzioni per la festa dei SS. Filippo e Giacomo e il triduo in onore di Giuseppe da Copertino mentre, nel 1754, si recò a Osimo per celebrare il beato Giuseppe. Cinque anni dopo, infine, fu a Firenze, Pisa e Siena.

Nel 1758 fu aggregato all'"Accademia dell'Istituto delle scienze" e all'"Accademia Filarmonica di Bologna", divenendone più avanti "definitore perpetuo" (arbitro di questioni musicali). Nel 1776 entrò nell'Arcadia e, pochi anni più tardi, figurò tra gli accademici filarmonici ducali.

Svolse l'attività didattica presso il convento bolognese per quasi cinquant'anni, istruendo allievi del calibro di Jommelli, Bach e Mozart, ma anche numerosi musicisti provenienti da tutta Europa.

Morì nel 1784 a Bologna.

Tra i suoi scritti, si ricorda una Storia della Musica (1757/1759), dedicata a Maria Barbara di Braganza, moglie del re spagnolo Ferdinando V. Secondo le intenzioni dell'autore, l'opera doveva ripartirsi in cinque volumi, dalla musica ebraica alla musica figurata, però il progetto non fu mai completato. 

Del tomo IV, rimangono solo gli abbozzi, dedicati alla musica etrusca e romana, alla musica liturgica e alla nascita e allo sviluppo del contrappunto fino agli inizi del XV seolo.

Nei tre tomi stampati, Martini adottò il modello di una storia concepita come combinazione di ricerca scientifica e rigore espositivo. Sebbene incompleta, l'opera è la prima in Italia e in lingua italiana a essere così realizzata.

Si attribuisce a Martini anche la Serie cronologica de' principi dell'Accademia de' filarmonici di Bologna. 

L'attività teorica di Martini, invece, appare nell'Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto (1774 e 1775-1776) in due tomi, rispettivamente dedicati al contrappunto su canto fermo e fugato.

Nel testo Attestati in difesa del signor d. Jacopo Antonio Arrighi (1746), Martini enunciò i requisiti necessari al buon compositore, mentre nella Regola agli organisti per accompagnare il canto fermo (1746) sono contenute le formule per versetti da alternare alle strofe delle preghiere liturgiche intonate.

Va attribuito a Martini anche l'anonimo Giudicio di Apollo (1763), nel quale vengono difesi l'Adoramus te, Christi e la Storia della musica di Martini dalle censure dell'abate Menini.

La produzione musicale di Martini annovera oltre 700 pezzi sacri (messe, parti di messe, pezzi per l'ufficio, mottetti concertati e a cappella), un migliaio di canoni, solfeggi a voce sola e a più voci, 32 cantate, 22 arie, numerosi duetti e terzetti, 5 intermezzi e varie musiche di scena, 5 oratori.

Si ricordano anche un centinaio di sonate per strumenti a tastiera, 24 sinfonie, 12 concerti e moltissima altra musica strumentale.

La prima raccolta vocale si intitola Litaniae atque antiphonae (1734), dedicata ai Padri Filippi, mentre i Duetti da camera (1763) sono dedicati a Maria Antonia Walpurgis, musicista, pittrice e poetessa dilettante, moglie di Federico Cristiano, elettore di Sassonia.

Dopo la morte di Martini, vennero stampati i Cinquantadue canoni a due, tre, e quattro voci (1784) i quali, a dispetto del titolo, includono 61 pezzi, esclusi i 9 canoni iniziali, tutti a 2 voci.

Tra le raccolte strumentali di Martini, infine, vanno ricordate le 12 Sonate d'intavolatura per l'organo e 'l cembalo (1742), dedicate al conte C. Pepoli e le 6 Sonate per l'organo e il cembalo (1747), dedicate a monsignor G. Molinari.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per clavicembalo n° 5 in Do maggiore


"Te Deum" in Re maggiore


Sinfonia per quattro strumenti con corni da caccia n° 1 in Fa maggiore


"Toccata per il Deo Gratias" in Re maggiore


Sonata n° 5, op. 2


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Pasquini, Elisabetta (2008), MARTINI, Giambattista in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 71 [online]. Ultimo accesso: 27 ottobre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/giambattista-martini_%28Dizionario-Biografico%29/

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