FRANCESCO ROGNONI TAEGGIO

Francesco Rognoni Taeggio nacque, presumibilmente, nell'ultimo ventennio del XVI secolo a Milano, figlio di Riccardo Tognoni Taeggio.

Le poche informazioni che lo riguardano si ricavano dai frontespizi delle sue opere. La più antica pubblicazione pervenutaci sono le Canzoni francese per sonar con ogni sorte de instromenti a 4, 5 e 8 parti (1608), nella quale viene indicato come "sonator de violino e di viola bastarda". La dedica a Marco Maria Arese, invece, fa supporre che egli ne frequentasse le accademie musicali. 

Due anni dopo, risulta maestro di cappella del principe Francesco Filiberto di Masserano e "sonatore de diversi instromenti da corda e da fiato", come attesta la raccolta Messe, salmi intieri e spezzati a 5 voci, op. 2 (1610).

Nel 1613 è a Milano, impiegato come "cappomusico d'instromenti" per il governatore Juan de Mendoza y Velasco, come afferma la raccolta Il primo libro de madrigali a 5 voci. 

In essa, compaiono poesie di Guarini e alcuni componimenti di Petrarca, Rinuccini e Marino. Al termine del libro, infine, vi è un "balletto" commissionato dal marchese Muzio di Caravaggio.

Un altro "balletto" figura nei madrigali di Giovanni Domenico del 1619 e alcuni mottetti a poche voci compaiono accanto a quelli del fratello nelle raccolte di musica ecclesiastica Aggiunta nuova (1612) e Flores (1626).

Taeggio fu molto noto per la Selva de varii passaggi secondo l'uso moderno (1620), un trattato in due parti di tecnica vocale e strumentale, dedicato al re di Polonia Sigismondo III. Dal frontespizio, si deduce che Francesco lavorava in quel periodo come maestro di cappella a Sant'Ambrogio.

Le sue ultime pubblicazioni note sono una raccolta di Correnti e gagliarde (dispersa) e il Missarum et motectorum liber primus a 4 e 5 voci, op. 9, entrambe risalenti al 1624.

Dai cataloghi di Kaspar Flurschütz (1616 e ss.), risultano il trattatello Il scholaro per imparar a suonar di violino et altri instromenti [...] contengono brandi, saltarelle, gagliarde, ecc. e l'Aggiunta dello scolaro di violino (1914), entrambi andati perduti.

Da questi due manuali, potrebbero derivare gli Exempla diminutionum per violino o cornetto attribuiti a Rognoni nella Musica practica sive Instructio pro symphoniacis di Johann Andreas Herbst.

Non si conoscono né la data né il luogo della sua morte.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Mottetto "Pulchra es, amica mea"


Diminuzioni sul soprano della "Canzon del Mortara", detta "La Porcia"


Diminuzioni sul madrigale "Vestiva i colli" di Giovanni Pierluigi da Palestrina


Passaggi su "Susanna D'Orlando" per liuto e viola


Sonata per due soprani


NOTE

Diminuzione: riduzione alla metà, a un terzo, a un quarto o meno della durata delle note di un passo musicale, a fini contrappuntistici. Tale artifico fu impiegato in mole forme polifoniche, come il canone e la fuga. Nel XVI e nel XVII secolo, il termine indicava la sostituzione delle note date con note di durata inferiore, a scopo ornamentale.


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Stefani, Davide (2017), ROGNONI in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 88 [online]. Ultimo accesso: 29 ottobre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/rognoni_%28Dizionario-Biografico%29/

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