ANTONIO CESTI

Antonio Cesti nacque ad Arezzo nel 1623. Cantò fin da giovane al Duolo e alla Pieve, dove rimase fino al 1637, anno in cui entrò nell'Ordine dei frati minori conventuali, cambiando il suo nome di battesimo, Pietro, in quello di Antonio.

In questo periodo, studiò su composizioni sacre romane e, inoltre, studiò contrappunto con il maestro di cappella Santini. 

Nel 1637 entrò nel Convento di San Francesco e, in seguito, si trasferì a Città di Castello, dove studiò con un certo Abbatini. Dal 1645 al 1650, invece, Cesti fu in Toscana, dapprima come maestro di musica del seminario di Volterra e poi a Lucca e a Firenze alla corte granducale. Fu anche per breve tempo a Venezia, per assistere alla rappresentazione della sua prima opera, l'Orontea. 

Dall'Orontea al Cesare amante (1651) non vi sono cambiamenti di stile, il quale rimane quello delle cantate romane, anche se già si notano nei recitativi le risorse drammatiche del futuro stile veneziano.

Il successo a Venezia conduce il compositore oltre i confini nazionali in quanto, nel 1653, entrò al servizio dell'arciduca Ferdinando a Innsbruck e, due anni dopo, al servizio di Cristina di Svezia. In questo periodo, tra l'altro, fece rappresentare l'Argia (1655) in Svezia e i melodrammi La magnanimità di Alessandro (1662) e Il principe generoso (1665) a Innsbruck.

Dopo la partenza da Innsbruck (1659), Cesti entrò nel collegio romano dei Cappellani cantori pontifici come tenore soprannumerario e, l'anno successivo, compose la Dori, destinata alle feste fiorentine per le nozze di Cosimo de' Medici con Margherita d'Orléans.

Nel decennio 1655-1665, invece, seguono diverse opere destinate alla corte viennese, come Nettuno e Flora (1666), Le disgrazie di amore, La schiava fortunata (Semiramide), Il pomo d'oro (1667) e il Tito (1666), rappresentato a Venezia.

Morì nel 1669 a Firenze.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Aria di Selino "Disserratevi abissi", dall'opera "L'Argia"


"Sinfonia", dall'opera "La Dori"


Aria "Intorno all'idol mio", dall'opera "Orontea"


Aria di Polemone "Berenice, ove sei?", dall'opera "Tito"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Rossi-Doria, Gastone (1931), CESTI, Antonio in Enciclopedia Italiana [online]. Ultimo accesso: 15 ottobre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-cesti_%28Enciclopedia-Italiana%29/

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