AMILCARE PONCHIELLI


Amilcare Giuseppe Ponchielli nacque nel 1834 a Paderno, nel Cremonese, figlio di Giovanni Maria Ponchielli e di sua moglie Caterina Mora. Il piccolo iniziò gli studi musicali con il padre, organista dilettante della chiesa cittadina e, poi, con un certo maestro Gorno a Casalbuttano. 

Grazie al conte Giovanni Battista Jacini, nel 1843 entrò nel "Conservatorio di Milano", dove ebbe come insegnanti Antonio Angeleri (pianoforte), Pietro Ray (storia), Felice Frasi (composizione) e Alberto Mazzucato (storia, estetica musicale e composizione).

A questo periodo, risalgono l'opera Il sindaco Babbeo (1851), due sinfonie nello stile delle ouverture operistiche (1850 e 1852) e il brano sinfonico a programma Scena campestre (1853).

Diplomatosi in composizione nel 1854, Ponchielli si stabilì a Cremona, dove impartì lezioni private di musica. L'anno successivo, invece, divenne organista a S. Imerio.

Nel 1856 vi fu la prima assoluta del suo primo melodramma, I promessi sposi, rappresentato a Cremona. Seguì il "dramma lirico" Bertrando dal Bornio (1858), il quale non fu mai rappresentato.

Nel 1860, Ponchielli fu direttore d'orchestra ad Alessandria e al teatro Carcano di Milano. Dello stesso anno, sono una Messa e un introduzione al duetto del "melodramma romantico" La vergine di Kermo. A esso, seguì La savojarda (1861), la quale riscosse un successo solo locale.

Spinto dalle necessità economiche, nel 1861 il compositore accettò il posto di capomusica della banda municipale di Piacenza. Impartì anche lezioni di pianoforte, canto e composizione, oltre a creare la nuova opera Roderico l'ultimo re dei Goti (1863), rappresentata a Piacenza.

Scoraggiato dagli insuccessi teatrali e insoddisfatto dell'esperienza bandistica, nel 1864 si recò a Cremona, dove divenne capomusica della banda municipale e dove diresse numerosi spettacoli e fece eseguire diversi suoi balletti.

Nel 1873 compose una Marcia funebre e un'Elegia funebre per Alessandro Manzoni, fece eseguire al "Conservatorio di Milano" il Quartetto per fiati e orchestra, diede a Lecco la prima dello scherzo comico Il parlatore eterno e fece rappresentare l'opera Lituani (1874).

Nello stesso anno, Ponchielli sposò la soprano Teresa Brambilla e, nel 1875, scrisse la cantata Omaggio a Donizetti. Nel 1877 compose due nuovi libretti, I mori di Valenza e Olga, senza riuscire a completarli.

Nel 1880 andò in scena alla "Scala" di Milano Il figliuol prodigo, la quale non ebbe molto successo. Nel 1881-1882 ricevette numerosi incarichi e onorificenze e, dal 1883, creò nuove partiture (una Messa per Natale (1882), un Miserere per la Pasqua (1883) e le Lamentazioni di Geremia (1885)).

La sua ultima opera, Marion Delorme (1885), si distacca dal grand opéra per ricercare una dimensione più intima e punta a svolgere un tessuto musicale più omogeneo, inserito su un accompagnamento orchestrale fluente ed espressivo.

Nei primi del 1886, Ponchielli si ammalò di polmonite, morendo lo stesso anno.

Gran parte dell'opera del compositore è costituita dai già citati melodrammi. Un posto secondario occupa la produzione vocale sacra, alla quale va aggiunta la Cantata per papa Gregorio VII (1885). 

Tra la produzione ecclesiastica, rientra la produzione organistica, mentre tra la musica vocale da camera rientrano 40 romanze a una o più voci su testi di autori italiani classici e contemporanei, oltre ad autori tedeschi tradotti in italiano.

La sua musica strumentale annovera 200 pezzi per banda, come marce solenni e funebri, marce ballabili, parafrasi operistiche, concerti solistici e composizioni sinfoniche. 

La musica strumentale da camera non è molta, ma comprende brani pregiati, come Il convegno per due clarinetti e pianoforte, Paolo e Virginia per clarinetto, violino e pianoforte, il Capriccio per oboe, le Ricordanze della Traviata per flauto, oboe, clarinetto e pianoforte, il Quartetto per flauto, oboe e due clarinetti e il Quartetto per archi.

Completano il quadro le composizioni pianistiche, le quali non hanno grandi pretese, a eccezione dell'Elegia. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"La danza delle ore", dall'opera "La gioconda"


Concerto per flicorno basso


Fantasia Militare, op. 116


Sinfonia in Si bemolle maggiore, op. 153


Marcia "Milano" per orchestra di fiati


"Elegia" per grande orchestra


"Capriccio, op. 80" per oboe e pianoforte


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Zappalà, Pietro (2015), PONCHIELLI, Amilcare Giuseppe in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 84 [online]. Ultimo accesso: 7 ottobre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/amilcare-giuseppe-ponchielli_%28Dizionario-Biografico%29/

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