ANTONIO CIFRA

Antonio Cifra nacque nel 1584 circa a Roma, figlio di Costanzo Cifra e di una certa Claudia. Fu avviato agli studi musicali dallo zio Alessandro, cappellano nella chiesa romana di Santa Maria in Via Lata e cappellano cantore nella cappella Giulia di San Pietro in Vaticano.

Questi lo fece entrare nel 1594 nella scuola dei fanciulli cantori della chiesa di San Luigi dei Francesi, dove il giovane studiò con Giovanni Bernardino Nanino, ricevendo anche gli insegnamenti umanistici di Giovanni Michelin e di Ottavio Daria.

Nel 1597, invece, fu ammesso come soprano cantore nella cappella Giulia, alla scuola di Ruggero Giovannelli. Forse, fu anche allievo del compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Tra il 1598 e il 1606 proseguì gli studi, forse con padre Girolamo Rosini, famoso sopranista della cappella Sistina e prete dell'oratorio di San Filippo Neri. Fu, inoltre, cantore e organista in altre cappelle ecclesiastiche, precettore musicale e musico di famiglie patrizie romane.

Nel 1605 uscì il suo Primo libro di madrigali a cinque voci, dedicato al cardinale Ascanio Colonna. Fra il 1605 e il 1606, invece, Cifra operò nel "Seminario Romano" come maestro di cappella e insegnante di musica dei chierici.

Nel 1608 fu ammesso nel collegio Germanico come "musicae moderatore", organista, maestro di teoria e canto ai giovani. Rimase qui per un anno, dopodiché venne licenziato a causa del suo comportamento immorale e della sua scarsa dedizione all'insegnamento.

Durante gli anni trascorsi al "Seminario Romano" e al collegio Germanico, Cifra compose molta musica sacra per i servizi liturgici, ma anche diversi mottetti, salmi, ecc. La parte più grossa della sua produzione sacra, tuttavia, fu composta durante il suo magistero lauretano.

Il compositore, infatti, fu assunto nella cappella lauretana nel 1609, mantenendo tale incarico fino al 1622. Durante questo periodo, pubblicò centinaia di composizioni sacre, varie raccolte di madrigali, scherzi musicali e musica strumentale.

Al soggiorno professionale lauretano, risale la sua amicizia con il pittore Cristoforo Roncalli da Ripa Marrancia (detto "Il Pomarancio"), al quale il compositore dedicò le Litanie Deiparae Virginis op. 15 (1613) a 8-12 voci e organo.

Nel 1619, invece, strinse un rapporto di protezione con Virginio Cesarini, figlio del duca di Civitanova, al quale dedicò il Primo libro dei ricercari e canzoni famose, composizioni destinate a riunioni musicali o accademie, a uso dei nobili dilettanti.

Tra il 1619 e il 1622, Cifra fece pubblicare il suo Primo libro delle messe (1619), dedicato al cardinale Carlo de' Medici; il Sesto libro degli scherzi musicali (1619), dedicato ad Antonio de' Medici; il Secondo libro delle messe (1621) dedicato a Ranuccio Famese, duca di Parma e Piacenza e, infine, il Quinto libro dei madrigali (1621), dedicato a Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova.

Dal 1623 al 1626 fu maestro di cappella nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Negli ultimi anni di vita, il compositore ebbe rapporti professonali e di amicizia con Tiberio Cenci, governatore della Santa Casa di Loreto e vescovo di Iesi, ma anche con il vescovo di Loreto Giulio Roma e con Girolamo Rosini.

Morì nel 1629 a Roma, a causa di un'epidemia.

Fu un rappresentante della polifonia sacro-profana romana, assorbita direttamente dai grandi artefici della scuola romana.

Nelle prime raccolte madrigalistiche, Cifra adottò la forma classica del madrigale, ma adottò anche le forme del madrigale concertato e dello scherzo musicale.

Quest'ultima era una composizione a una o più voci, costruita su un basso continuo che impiegava, nelle voci superiori o al basso stesso, temi di note melodie popolari, come L'aria di Ruggero, L'aria di romanesca, Gazella, ecc., utilizzati spesso come "bassi ostinati".

Nella produzione sacra, infine, pur usando lo stile monodico e quello concertato, rimase fedele alla tradizione di Palestrina e accolse le nuove tecniche policorali veneziane. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Madrigale "Era la notte"


Mottetto "Ave Rex Noster" à 4


"Canzona seconda", dal "Primo Libro di Ricercari e Canzone Franzese"


"Ricercare Decimo sul tetracordo A, C, H, A", dal "Primo Libro di Ricercari e Canzone Franzese"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Rostirola, Giancarlo (1981), CIFRA, Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 [online]. Ultimo accesso: 24 ottobre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-cifra_%28Dizionario-Biografico%29/

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