GIOVANNI BATTISTA VITALI

Giovanni Battista Vitali nacque nel 1632 a Bologna e trascorse tutta la vita in Emilia-Romagna, trasferendosi a Modena nel 1674. Nei suoi primi anni, studiò, probabilmente, con Maurizio Cazzati, maestro di cappella della Basilica di San Petronio a Bologna.

La prima testimonianza documentata dell'attività musicale del compositore si ritrova nei registri dell'orchestra di San Petronio del 1658, dove viene indicato con il titolo di "Violoni", riferito allo strumento che suonava.

Vitali rimase in quest'orchestra fino al 1673, anno in cui fu nominato maestro di cappella alla "Confraternità del Rosario" a Bologna. Dalla sua prima pubblicazione (1666), si deduce che fu anche membro dell'"Accademia dei Filaschisi" e dell'"Accademia Filarmonica".

A Bologna, Vitali non raggiunse mai una posizione superiore a quella di maestro di cappella al Santissimo Rosario, forse perché quando si trasferì a Modena aveva composto poche opere vocali o, perché, non era un organista né riusci a rimanere a lungo a Bologna.

Morì nel 1692 a Bologna.

Nel 1674 Vitali divenne maestro di cappella presso la corte secolare degli Estensi a Modena, dove pubblicò, tra il 1680 e il 1685, sei raccolte di musica. 

Le sue ultime due pubblicazioni, Artificii musicali op. 13 (1689) e le Sonate da camera op. 14 (1692), pubblicata postuma, non menzionano che il compositore ricoprisse una posizione ufficiale, anche se entrambe sono dedicate a membri della famiglia estense, perciò si deduce che mantenne forti legami con la corte.

Una delle poche opere inedite sopravvissute di Vitali fu la Partite sopra diverse sonate (1680) per "Violone". Lo stile della sua scrittura è molto più adatto al violoncello e ciò suggerisce che Vitali usasse il termine generico "Violone" per indicare un generico basso ad arco.

Essendo Vitali uno dei due vice-maestri di cappella del duca Francesco II, era tenuto a fornire musica da chiesa e musica per varie occasioni di stato. Al periodo modenese (1674-1692), risalgono le due raccolte di musica vocale Salmi concertati op. 6 (1677) e gli Hinni sacri op. 10 (1684), una raccolta di 49 inni per voce sola con ritornelli strumentali a cinque parti.

Di questo periodo, restano anche dieci cantate sacre e profane e quattro oratori, di cui è sopravvissuta la musica di due. I testi degli oratori sono allegorici o basati sull'Antico Testamento. 

Una cantata per l'"Accademia della Coronatione delle regine d'Inghilterra" fu scritta per l'incoronazione di Maria Beatrice, sorella del duca Francesco II, quando suo marito divenne re Giacomo II d'Inghilterra.

Delle quattordici pubblicazioni di Vitali, nove sono raccolte di danze "da camera" (opp. 1, 3, 4, 7, 8, 11, 12 e 14), due sono vocali sacre (opp. 6 e 10) e tre sono sonate libere o "da chiesa" (opp. 2, 5 e 9). L'opera 13, invece, è un insieme pedagogico di 60 composizioni sulle tecniche contrappuntistiche.

La maggior parte delle opere ecclesiastiche (36 sonate in totale) sono per due violini e organo continuo. Solo l'opera 5 include, oltre alle sonate per due violini e continuo, anche sonate per due violini, violone e continuo e sonate per quattro e cinque parti e continuo.

La maggior parte della produzione di Vitali consiste in musica da ballo. La sua ultima raccolta del genere e la sua ultima opera stampata fu Sonate da camera a tre op. 14 (1692), pubblicata postuma nel 1692 dal figlio Tomaso Antonio.

La raccolta Correnti e Balletti da camera, op. 1 (1666) fu stampata per la prima volta a Bologna e poi altre quattro volte durante la vita del compositore. Essa contiene 12 balletti e 12 correnti. Le danze sono in forma binaria e brevi, tipicamente di 16 battute per i balletti e di 48 per le correnti.

Nella successiva raccolta, intitolata Balletti, correnti alla francese op. 3 (1667), si nota una maggiore varietà di danze: oltre a balletti e correnti, si ritrovano gagliarde, un canario, una sarabanda, due sinfonie e una suite. La raccolta è concepita per due violini, viola e continuo, ma la seconda ha scarso interesse melodico e tende a riempire l'armonia.

Nella terza raccolta, Balletti, correnti, gighe, allemande e sarabande a violino, violone o spinetta con il secondo violino a beneplacito op. 4 (1668), si dichiare sul frontespizio che la parte del secondo violino è opzionale.

La quarta raccolta, invece, consta di 24 pezzi (balletti, allemande, gighe, correnti, sarabande e un raro esempio di zoppa). Nella raccolta Balletti, correnti e capricci per camera op. 8 (1683), invece, Vitali ritorna a una disposizione semplice di balletti e correnti accoppiati, con l'aggiunta di una giga e di due movimenti finali denominati "Capriccio".

Nelle Varie Sonate Alla Francese & all'itagliana à sei Stromenti op. 11 (1684) vi è l'insolita partitura di tre violini, due viole (una contralto e una tenore) e continuo. I movimenti di danza della raccolta sono raggruppati per chiave e, anche qui, la varietà di danze predomina.

Lo stesso si ritrova nella successiva raccolta Balli in stile francese a cinque stromenti op. 12 (1685) per due violini, viola e continuo.

La raccolta rimanente, Varie partite del passemezzo, ciaccona, capricii e passagalli op. 7 (1682), a tre-due violini e violone o spinetta, è un insieme molto insolito per l'epoca, in quanto contenente solo movimenti di danza che impiegano la tecnica della variazione, piuttosto che balletti, correnti e altre danze comuni. La raccolta presenta ampi esempi di passaggi virtuosistici.

Gli Artifici musicali [...] op. 13 (1689) è la raccolta più completa di studi contrappuntistici, prima dell'Arte della fuga e dell'Offerta Musicale di Bach. I 60 pezzi della raccolta sono concepiti per molti tipi di partitura e sono disposti in ordine di difficoltà crescente.

La prima raccolta di sonate "da chiesa", Sonate a due violini col suo Basso continuo per l'organo op. 2 (1667), consiste in 12 brevi opere in tre o quattro movimenti. Vitali qui usa diversi tipi di movimento di base, come il movimento fugale veloce in metro doppio, il movimento contrappuntistico veloce in metro triplo con ritmi di danza e il movimento lento omofonico in metro doppio.

In queste sonate, la tessitura presenta due linee melodiche, omofoniche o contrappuntistiche, su una linea di basso continuo di supporto. 

La seconda raccolta di sonate si intitola Sonate a due, tre, quattro e cinque stromenti op. 5 (1669) e ogni sonata della stessa ha un suo titolo individuale, il quale è una dedica ai Signori bolognesi o ai senatori.

L'ultimo libro di Vitali, Sonate da chiesa a due violini op. 9 (1684), consta di 12 sonate, simili a quelle delle opp. 2 e 5. Molte di esse sono in sei movimenti e le loro tessiture contrappuntistiche sono maggiormente complicate rispetto a quelle delle raccolte precedenti.

In quest'opera, il contrappunto si concentra nelle due parti di violino e sono presenti molti più passaggi cromatici rispetto alle precedenti raccolte.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Chiacona per la lettera B" per violone e basso continuo


"Passagallo", dalla raccolta "Artifici musicali, op. 13"


"Magnificat: Suscepit Israel", dalla raccolta "Salmi concertati, op. 6"


Balletto a tre in tempi diversi


Canone polimorfico


"Capritio sopra otto figure" per violoncello barocco (con variazioni sul basso continuo)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Giovanni Battista Vitali [online]. Ultimo accesso: 4 luglio 2023. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Vitali

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