AUGUST DE BOECK

August de Boeck nacque nel 1865 a Merchtem (Belgio), figio di un sagrestano-organista. Nel 1880, all'età di 15 anni, fu mandato al "Conservatorio Reale di Musica" di Bruxelles, dove studiò solfeggio, armonia, contrappunto e fuga, arrivando anche nella classe d'organo di Alphonse Mailly.

In questa, nel 1881 ottenne il premio di virtuosità. Dal 1892 al 1895 succedette al padre a Merchtem e, dal 1894, fu organista titolare di San Bonifacio a Elsene e, sei anni dopo, anche della chiesa dei Carmelitani a Bruxelles.

Nel 1909 De Boeck fu nominato insegnante di armonia al Conservatorio reale fiammingo di Anversa, succedendo a Paul Gilson. Nel 1920 chiese e ottenne il trasferimento con la stessa funzione al Conservatorio Reale di Musica di Bruxelles e, nello stesso anno, fu eletto membro dell'Accademia Reale del Belgio.

L'ultima nomina la ebbe nel 1921, quando divenne direttore dell'"Accademia Municipale di Musica" di Mechelen.

Come compositore, lasciò circa 350 opere e si affermò con la Rapsodia Dahomese (1893), uno dei pezzi preferiti del repertorio orchestrale fiammingo. Nel 1896 seguì una Sinfonia in sol minore, eseguita solo 25 anni dopo.

Negli anni seguenti, si concentrò sull'opera. Dopo i successi di Jan Blockx e di Emile Wambach non passò stagione all'Opera fiamminga senza la creazione di nuove opere.

Ancora prima della Prima guerra mondiale, l'Opera fiamminga portò sotto i riflettori ben quattro partiture di De Boeck: Théroigne de Méricourt (1901), Winternachtsdroom ("Sogno di una notte d'inverno", 1902), Rijndwergen ("Nani del Reno, 1906) e Reinaert de Vos ("Reynard la Volpe, 1909).

Durante e dopo la Guerra, De Boeck scrisse l'opera La Route d'Emeraude ("Rotta di Smeraldo), su testo francese, anche se la storia è ambientata nei Paesi Bassi. A causa di ciò, il direttore dell'Opera Reale Fiamminga non mise in scena l'opera.

Nel 1921 fu rappresentata al "Grand Théâtre" di Gand l'opera La creazione, inserita anche nel 1926 nel repertorio del "Théâtre Royal de la Monnaie". In seguito, l'opera fu rappresentata all'Opera Reale Fiamminga con il nome di Francesca, in una traduzione olandese.

Dopo La route d'Emeraude, De Boeck tornò all'orchestra con titoli come Fantasie op twee Vlaamse Volkswijzen ("Fantasia su due melodie popolari fiamminghe, 1923), Concerto voor Hans-klavier en orkest ("Concerto per tastiera e orchestra di Hans, 1929), Nocturne (1931), Concerto per violino (1932) e il poema sinfonico In de Schuur ("Nel fienile", 1937).

Come molti compositori fiamminghi suoi contemporanei, la musica vocale occupa gran parte della sua produzione. Tra le sue partiture operistiche ebbero successo la breve opera fiabesca Winternachtsdroom ("Sogno di una notte d'inverno"), l'epopea della libertà Reinaert de Vos ("Reynard la volpe") e la già citata La Route d'Emeraude. 

Tutto il resto fu completamente dimenticato, come toccò ai suoi balletti, alle sue operette e a una serie di cantate infantili e non.

Molto ampia è la quantità di opere sacre, comprendenti il mottetto O Beata Mater e la popolare Messa all'unisono in Si minore. Inoltre. De Boeck compose circa 100 canzoni, in parte su testi olandesi e francesi.

La musica strumentale, invece, è in gran parte costituita da opere pianistiche, etichettati come Humoresque, Menuet, Prelude, Scherzo, Toccata o Enfantines, tutti pezzi coincisi, talvolta molto belli ed evocativi. 

Sebbene il compositore sia stato anche un eccellente organista e improvvisatore, scrisse molto poco per lo strumento. L'unico pezzo degno di nota è l'Allegro con fuoco (1897), appartenente alla migliore musica fiamminga.

La sua musica da camera annovera una Sonata per violoncello e alcune pagine solistiche accompagnate dal pianoforte. Compose anche molta musica per banda sinfonica di fiati e ottoni.

Come tutti i suoi contemporanei, De Boeck fu un romantico. Inizialmente, fu affascinato dalla scuola nazionale russa e da Wagner. Molto forte fu anche l'influenza verista (avvertita in La Route d'Emeraude) e l'influenza impressionista francese (come nel caso del Notturno per orchestra).

Nella sua opera, si denota anche un aspetto tipicamente "fiammingo", anche se non sono evidenti innovazioni rivoluzionarie. 

De Boeck non ricercò mai cambiamenti stilistici né si pose particolarmente problemi artistico-metafisici. Conseguentemente, gli fu sempre rimproverata la mancanza di ampi interessi intellettuali e di senso critico, come, ad esempio, nella scelta dei testi letterari.

Come romantico, un punto a suo favore fu la spontaneità, mentre riservò poca attenzione alla struttura formale. La sua musicalità non vincolata, la naturale forza espressiva, il senso umoristico e del colore, oltre che una buona dose di buon senso, lo fecero desiderare sempre più dal pubblico.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per violino in Re minore


Sinfonia in Sol maggiore


"Rapsodia dahomeana" per orchestra


"Notturno" per orchestra


"Cantilena" per violoncello e pianoforte


"Allegro con Fuocco" per organo


Aria di Francesca dall'opera "La route d'Emeraude" (La via dello smeraldo)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Selhorst, Karolien, De Boeck, August in Studiecentrum voor Vlaamse Muziek [online]. Ultimo accesso: 6 luglio 2023. Disponibile su: https://www.svm.be/content/de-boeck-august?display=biography&language=en

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