GIUSEPPE TORELLI


Giuseppe Torelli (anche Torrelli) nacque nel 1658 a Verona, figlio di Stefano Torelli e di sua moglie Anna Boninsegni. Si ipotizza che abbia imparato il violino dal concittadino Giuliano Massarotti, mentre è certo che, fino all'età adulta, visse in famiglia a Verona.

Nel 1676 fu violinista in un vespro cantato nella chiesa di Santo Stefano, rimanendo al servizio della cattedrale veronese dal 1683 al 1684. Nel 1684 suonò a Ferrara per la festa della Santa Croce, celebrato dalla compagnia della Morte e, nello stesso anno, entrò nell'"Accademia dei Filarmonici" di Bologna.

Nel 1692 lo si ritrova in questa città, per studiare contrappunto con Giacomo Antonio Perti.

Già nei primi anni di attività stampò numerosi lavori, tra i quali le Sonate a tre stromenti con il basso continuo op. 1 (1686), dedicate al marchese bolognese Antonio Pepoli e il Concerto da camera a due violini e basso op. 2 (1686), dedicato al veronese Giuseppe Zannini.

Del 1687 sono le Sinfonie a 2, 3 e 4 istromenti op. 3, dedicate al granprincipe di Toscana Ferdinando de' Medici, mentre all'anno successivo appartiene il Concertino per camera a violino e violoncello op. 4, dedicato al duca di Modena Francesco II d'Este.

Nel 1692 pubblica le dodici Sinfonie a tre e concerti a quattro, dedicate al principe elettore Giovanni Guglielmo II del Palatinato-Neuburg. Composizioni singole, come Sonata a tre di vari autori, Sonate a violino e violoncello di vari autori e Sonate per camera a violino e violoncello di vari autori, si ritrovano in raccolte collettive del tempo.

Dopo aver suonato nella Basilica di San Petronio come aggiunto per le feste patronali del 1684-1685, Torelli presentò domanda di assunzione come suonatore di tenore-viola nella cappella musicale, ottenendo il posto nel 1686.

Nello stesso tempo, gli fu concesso di lavorare altrove come violinista, dapprima a Parma (1690), in occasione del matrimonio del principe ereditario Odoardo Farnese con Dorotea Sofia del Palatinato-Neuburg e poi presso i teatri veneziani durante il Carnevale. 

A Venezia, portò con sé il fratello Felice, ottimo suonatore di violino e viola e qui diede, probabilente, lezioni ad Antonio Vivaldi, influenzandone la tecnica strumentale e lo stile compositivo. Rimase a San Petronio fino al temporaneo scioglimento degli organici (1696), per far fronte al dissesto finanziario della fabbriceria.

Nel frattempo, Torelli strinse un rapporto di amicizia e complementarità professionale con l'ex maestro Perti, il quale promosse e divlugò i lavori del suo ex allievo.

A Torelli sono attribuite certamente la sinfonia di una revisione della Missa octo vocibus (1683), la Sonata a 4 trombe con violini e le sinfonie di Furio Camillo e Nerone fatto cesare (1692-1693). 

Possono essergli attribuite anche le sinfonie di diversi oratori, come quello della Passione di Cristo e di S. Galgano Guidotti (1694), Lingua profetica del Taumaturgo di Paola (1700) e il Cristo al limbo (1698).

Per l'Accademia dei Filarmonici, in occasione della festa del patrono Sant'Antonio di Padova, fu incaricato di comporre la sinfonia dopo l'epistola dal 1692 al 1698 e in alcuni anni nei primi del '700.

Mentre la cappella musicale di San Petronio veniva licenziata quasi tutta, Torelli e Pistocchi presero servizio alla corte del margravio Giorgio Federico II di Brandeburgo-Ansbach, uno come maestro di concerto e l'altro come maestro di cappella.

Nel 1697 i due furono ospiti a Berlino dell'elettrice di Brandeburgo e futura regina di Prussia Sofia Carlotta di Brunswick-Lüneburg, alla quale Torelli dedicò la raccolta dei dodici Concerti musicali op. 6(1698). 

Nel 1699, il compositore si trova ad Amsterdam, come si deduce dagli scritti poetici di Cornelis Sweets che, dopo averlo ascoltato, lo elogiò come il migliore tra i violinisti italiani, addirittura comparandolo a Orfeo. 

Durante il soggiorno olandese, Torelli diede alle stampe i Capricci musicali per camera a violino e viola ovvero arcileuto op. 7 (1698), dedicati a un tale Giacomo des Obry.

Nel 1701, Torelli e Pistocchi ritornarono a San Petronio, mentre l'anno successivo, Torelli si recò a Genova per la stagione teatrale del Falcone. Nel 1704 perfezionò nel violino Francesco Manfredini e insegnò a Lorenzo Gaetano Zavateri, oltre a eseguire l'oratorio La sepoltura di Cristo e la serenata Venere, Giunone, Minerva, partiture di Perti alle quali contribuì.

Nel 1707 fornì a Perti la sinfonia con trombe e oboi come parte del mottetto Cessate, mortis funera, eseguito nel santuario della SS. Annunziata a Firenze per il compleanno del granduca di Toscana Cosimo III de' Medici.

Morì nel 1709 a Bologna e, nello stesso anno, il fratello Felice pubblicò postuma la raccolta dei dodici Concerti grossi con una pastorale per il santissimo Natale op. 8, dedicata al marchese romano Stefano Alli Maccarani.

Circa 200 composizioni di Torelli sono oggi documentate, la maggior parte delle quali si trova manoscritta all'Archivio Musicale di San Petronio. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per tromba in Re maggiore


"Concerto grosso in Sol maggiore n° 5, op. 8" per due violini


Concerto in Pastorale per il Santissimo Natale in Sol minore n° 6, op. 8


Sonata per tromba in Re maggiore


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Lora, Francesco (2019), TORELLI, Giuseppe in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 96 [online]. Ultimo accesso: 15 aprile 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-torelli_%28Dizionario-Biografico%29/

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