KAREL BENDL


Karel Bendl (conosciuto anche con lo pseudonimo Podskalský) nacque nel 1838 a Praga. Formatosi come guantaio, studiò presso la Scuola d'organo di Praga con Karel Pietsch (1855-1858).

Fin da giovane, andò esibendosi per salotti e società musicali praghesi come cantante dal tenore gradevole e dalla dizione particolare. Dopo la fondazione della Società d'Arte, nel 1863 fu attivo nel Dipartimento di Musica.

Fu uno dei co-fondatori del gruppo canoro "Hlahol" nel 1861 e, tre anni dopo, andò all'estero per studiare, ricoprendo per breve tempo il ruolo di secondo Kapellmeister dell'Opera tedesca di Bruxelles e, dopo il fallimento di questa, di Maestro del coro dell'Opera tedesca di Amsterdam.

Dal 1865 al 1877 fu direttore del coro "Hlahol", il quale, sotto la sua direzione, fu ampliato per permettere l'esecuzione di opere vocali più grandi, tra le quali l'esecuzione dell'Inno (1873) di Dvořák.

Nel 1874-1875 fu secondo Kapellmeister del Teatro Provvisorio e, nel 1877-1878, fu direttore del coro della chiesa ortodossa di San Nicola a Praga. Nello stesso anno, fu direttore di coro a Lugano e a Nizza insieme al barone Paul Von Derwies.

Su suggerimento di questi, pare che scrisse l'opera Gina (1880). Nel 1881 fu brevemente a Milano e, dopo il suo ritorno a Praga, divenne redattore del supplemento musicale di "Humoristický listy" (1883-1886), il quale pubblicò diverse composizioni da salotto, oltre a curare una raccolta di cori maschili.

Durante il soggiorno negli Stati Uniti di Dvořák, dal 1894 fu suo vice nella classe di composizione del Conservatorio di Praga, incarico conservato fino alla sua morte.

Morì nel 1897 nella sua città natale.

Il suo primo successo compositivo arrivò con l'assegnazione della canzone Poletuje doveice ("La colomba vola"), in un concorso indetto dalla rivista "Dalibor" nel 1860.

Le canzoni e i cori di Bendl presentavano una notevole invenzione melodica e un'armonizzazione sofisticata, caratteristiche che li resero molto popolari. Il testo della canzone, invece, era tratto dal Manoscritto di Královédvor, su poesie di Gustav Pfleger-Moravský, Adolf Heyduk, Vítězslav Hálek e altri. 

La sua opera riprendeva i modelli di Dvořák, soprattutto nelle opere vocali. Nelle composizioni di entrambi, si notano l'ambientazione di testi o poeti identici (Adolf Heyduk, Gustav Pfleger-Moravsky, Il manoscritto del re di Moravia) e la scelta dei medesimi generi (canzoni doppie per soprano e contralto e creazione drammatica).

Bendl fu il primo compositore ceco a scrivere opere per bambini, come il ciclo pianistico Dal mondo dei bambini e la raccolta di canzoni Dalla primavera alla gioventù.

Compose opere orchestrali solo a partire dagli anni '80, per lo più pezzi occasionali. Le sue oltre 300 opere corali, invece, fecero parte del repertorio popolare delle società canore e i loro temi hussiti rafforzavano la fiducia nazionale.

Fu membro onorario di varie società corali e uno dei compositori di opere corali più frequentemente eseguite fuori dalla Boemia.

Scrisse anche numerosi intermezzi per i drammi, tra i quali i distici per la farsa Cappuccetto Rosso di Emanuel Züngel e altri. I viaggi all'estero gli permisero di conoscere il repertorio e la pratica teatrale di molti paesi, ma gli impulsi stranieri lo fecero tacciare di mancanza di originalità e di scarsa concentrazione su temi nazionali.

Nonostante le critiche, il talento lirico di Bendl fu apprezzato e la sua opera I montenegrini vinse il secondo premio per l'inaugurazione del Teatro Nazionale, mentre la sua opera Il bambino del Tabor vinse il primo premio dell'"Accademia delle Scienze Ceca".

Trent'anni dopo la sua morte, la sua opera fu valutata scarsamente, ricevendo un ruolo di impatto poco significativo nello sviluppo della musica ceca moderna. I suoi tentativi di confronto con le mode del tempo (come l'opera verista Máti Míla) furono mal giudicati.

Un tentativo di mantenimento della sua eredità nella memoria collettiva fu fatto dalla "Cooperativa per l'erezione di un movimento al compositore" (1900). Due giubilei in suo onore (1907 e 1927) e l'esecuzione in radio dell'opera Wunderblume, ebbero un risultato positivo, ma temporaneo.

La maggior parte del patrimonio di Bendl si trova in data odierna al Museo Nazionale e al Museo Ceco della Musica. Attualmente, esiste un elenco manoscritto delle sue opere, anche se manca un inventario preciso. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Rapsodie slave meridionali" per orchestra


Ouverture dell'opera "Česká svatba" (Matrimonio ceco)


Melodie gitane


Ouverture dell'opera "Stary ženich" (L'anziano sposo)


Ciclo pianistico "In nature" (Nella natura)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Reitterová, Vlasta (2006), Bendl, Karel in Česky hudební slovník Website [online]. Ultimo accesso: 16 febbraio 2023. Disponibile presso: https://www.ceskyhudebnislovnik.cz/slovnik/index.php?option=com_mdictionary&task=record.record_detail&id=7406

Commenti