ALEXANDER KASTALSKY


Alexander Dmitrievich Kastalsky nacque nel 1856 a Mosca. Studiò presso il consevatorio locale con Pëtr Il'ič Čajkovskij e Sergej Ivanovič Taneyev (teoria e composizione).

Dal 1887 fu insegnante del Collegio sinodale, mentre dal 1901 al 1910 ne fu maestro del coro. Dal 1910 in poi, infine, fu direttore del medesimo istituto.

Nel 1911 compì un tour in Europa con F. P. Stepanov e, dopo la Rivoluzione Russa, si impegnò attivamente nell'educazione musicale divenendo, nel 1922, professore al Conservatorio di Mosca.

Morì nel 1926 nella sua città natale.

La parte più grande e migliore del suo repertorio è la musica sacra. Riuscì a sviluppare quest'ultima in una nuova maniera, evitando di introdurre le regole della musica profana all'interno della musica ecclesiastica.

La musica sacra di Kastalsky presentava un carattere puramente vocale del suono e della concertazione delle parti, sviluppandosi seguendo le leggi del tempio e non quelle del palcoscenico.

Gli arrangiamenti kastalskiani utilizzavano il canto di Znamenny come tema musicale, divenendo un criterio di stile e, anche, il principio fondamentale del linguaggio musicale.

Dopo la Rivoluzione d'Ottobre, Kastalsky scrisse musiche dedicate all'URSS, tra le quali le opere corali Inno al lavoro (1923) e V. A. Lenin. At the coffin (1924) per voce recitante, coro e orchestra.

Il numero esatto delle sue opere non è attualmente conosciuto. Si sa solo che, alla fine del XX secolo, si possedevano informazioni su sue 136 composizioni e diversi arrangiamenti di carattere sacro-spirituale.

Come teorico musicale, Kastalsky si specializzò nell'armonia della canzone popolare russa, specialmente nel suo ultimo periodo sovietico. Egli sosteneva che il sistema armonico della musica popolare russa dovessere essere indipendente dalla pratica scolastico-compositiva occidentale, di stampo classico-romantica.

Lo stesso, inoltre, doveva avere delle basi proprie, sia per quanto riguarda accordi e scale, che per la distribuzione delle cadenze, la libertà ritmica, le consonanze armoniche e la loro combinazione.

Pur rifiutando l'influenza della musica occidentale, Kastalsky analizzò il folklore russo usando le categorie e i termini dell'armonia tonale dell'Europa occidentale, trovando nella canzone popolare russa una "scala maggiore con il VI grado aumentato" (invece del modo lidio), una "scala minore con il II grado abbassato (invece del modo frigio), ecc.

Kastalsky, infine, cercò di introdurre la sua idea di un sistema musicale "popolare" nella pratica scolastica, sottoforma di un corso speciale di "armonia russa su base popolare-nazionale".


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Agnus Dei", dal "Requiem per i fratelli caduti"


Svyetye Tikhii ("Luce gioiosa") per coro


Miloserdiya dveri ("Le porte della tua misericordia") per coro


Inno ecclesiastico "Cristo è risorto"


Salmo "Benedici il signore, anima mia"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, L'Enciclopedia Libera (versione russa), Kastalsky, Alexander Dmitrievich [online]. Ultimo accesso: 21 febbraio 2023. Disponibile presso: https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%9A%D0%B0%D1%81%D1%82%D0%B0%D0%BB%D1%8C%D1%81%D0%BA%D0%B8%D0%B9,_%D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D1%80_%D0%94%D0%BC%D0%B8%D1%82%D1%80%D0%B8%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1%87

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