JOSEPH RIEPEL


Joseph Riepel nacque nel 1709 a Deutsch Hörschlag (Germania), figlio di un contadino e di un'oste. Frequentò il "Collegio dei Gesuiti" di Steyr e iniziò gli studi filosofici a Line e Graz, distinguendosi presto come violinista.

Nel 1735-1736 percorse la penisola balcanica come valletto da camera del generale Alessandro di Ollone, durante la 7° guerra turco-austriaca. Dal 1739 al 1745, invece, soggiornò a Dresda, dove ebbe frequenti contatti con Jan Dismas Zelenka e Johann Georg Pisendel e dove ricevette la sua formazione musicale.

Dopo diversi soggiorni in Polonia e a Vienna, nel 1749 divenne Kapellmeister alla corte dei principi di Thurn e Taxis a Ratisbona, dove rimase per il resto della sua vita. 

Morì nel 1782 in quest'ultima città.

Presentò sempre i suoi insegnamenti in forma di dialogo (a eccezione del postumo Baßschlüssel), probabilmente seguendo l'impostazione del Gradus ad Parnassum di Johann Joseph Fux.

Lo stile della conversazione tra "Praeceptor" (maestro) e "Discantista" (allievo del coro) è molto spesso burlesco e umoristico, caratterizzato da numerose deviazioni dall'argomento principale.

Infatti, accade che si parli di teoria musicale-composizione, prassi esecutiva, estetica musicale e altri argomenti extra-musicali in poche pagine, cambiando continuamente argomento e ritornando spesso sui precedenti.

Anche i titoli dei singoli "capitoli" sono ingannevoli, perché i vari paragrafi non si soffermano mai su un singolo argomento: ad esempio, la trattazione della "ritmopoiesi" (l'ordine delle battute) non termina nel primo "capitolo", ma continua nei successivi e ciò accade anche per l'ordine tonale, il contappunto, ecc.

Frequentissime sono, inoltre, le allusioni a persone e luoghi, fantastici o con pseudonimi (anagrammi del nome "Riepel", funzionari musicali a "Monsberg", "Vallethal", "Urbsstadt", ecc.).

Riepel si concentra soprattutto sulla "teoria della Tactordnung" e sulla "teoria della Tonordnung": la prima si sofferma sul ritmo, sulla lunghezza delle frasi e sulla loro struttura interna, mentre la seconda fa riferimento alle formule di chiusura del brano e alle modulazioni.

Nei suoi scritti si ritrovano termini quali "paragrafo", "incisione", ecc., sistematizzati successivamente da Heinrich Christoph Koch. La teoria del tempo di Marpurg e Kock viene già anticipata da Riepel, il quale sostiene di aver annotato tutti i brani "dai tempi di Jubal" in tempo 2/4 o 3/4.

Le opere riepeliane furono conosciute molto tardi, forse per motivi editoriali, ma i principali teorici musicali del tempo furono sempre a conoscenza del suo lavoro. I suoi scritti furono conosciuti anche da Christian Gottlob Neefe, che li trasmise al suo maestro, il famoso Ludwig van Beethoven.

Anche Leopold Mozart si mostrò un'entusiasta ammiratore di Riepel, spingendo il figlio Wolfgang a non trascurare "il Riepel".

Infine, per quanto riguarda il suo operato in vita alla "Thurn-und-Taxissche Hopfkapelle", vi sono alcuni dubbi, poiché il musicologo Burney rinunciò a un viaggio a Dischingen (1772) dopo che un "eccelente giudice di musica" gli parlò dell'orchestra come "inelegante e senza espressione". 

Ciò si rivelo però falso, in quanto il traduttore tedesco di Burney, Johann Joseph Forkel, incluse l'orchestra di Ratisbona tra le migliori orchestre di corte tedesche.



BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per tromba in Re maggiore



Sinfonia in Do maggiore "Per la processione solemni"



"Galant Schermata", dall'opera didattica "Baßschlüssel" (Chiave di Basso)




FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, Die Freie Enzyklopādie, Joseph Riepel [online]. Ultimo accesso: 8 febbraio 2023. Disponibile presso: https://de.wikipedia.org/wiki/Joseph_Riepel











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