GIOVANNI LEONARDO PRIMAVERA


Giovanni Leonardo Primavera nacque a Barletta intorno al 1540. Già nei primi anni '60 del secolo, lo si ritrova a Napoli, al servizio del principe Fabrizio Gesualdo di Venosa, al quale dedicò un primo libro di madrigali (oggi perduto).

Dopo il periodo presso i Gesualdo, si trasferì a Venezia, dove fu al servizio di Nicolò Contarini e di suo figlio Luigi. La sua presenza nella città è suggerita dalla pubblicazione di un primo e di un secondo libro di madrigali a 5 e 6 voci (1565), dedicato al capitano d'armi Brunoro Zampeschi.

A questi, seguono un primo libro di napolitane a 4 voci (1569) dedicato al giovane gentiluomo friulano Guido della Torre e un secondo libro di napolitane a 3 voci dedicato a Francesco Maria del Monte. Infine, un terzo libro di madrigali a 5 e 6 voci viene dedicato a Giovanni Vincenzo Gonzaga.

Dopo Venezia, Primavera si spostò a Loreto (1570), dove fu coinvolto in uno scandalo riguardante la cappella musicale e il clero della Santa Casa: accusato di sodomia, riuscì a non farsi arrestare e a scappare.

Nei primi anni '60, lo si ritrova a Milano come maestro di cappella del governatore Luis de Zúñiga y Requesens, come attesta il frontespizio del quarto libro di madrigali a 5 voci, intitolato I frutti (1573). La raccolta è dedicata a Colantonio Caracciolo, marchese di Vico, un aristocratico napoletano in esilio a Venezia.

Negli anni seguenti, Primavera fece stampare un quarto libro di napolitane a 3 voci (1574), dedicato al prelato francese Antoine La Baune e un quinto libro di madrigali a 5 voci (1578), dedicato al soldato Piero Gabuzio.

Negli anni '80, Primavera tornò a Napoli, dove fece pubblicare un settimo libro di madrigali a 5 voci, dedicato al neo-principe Carlo Gesualdo. 

Dopo il 1585 scompaiono le notizie su di lui. Si ipotizza che sia rimasto al servizio del principe Carlo Gesualdo a formare un gruppo di musicisti che fu il punto di riferimento degli interessi musicali del principe.

Tra i suoi madrigali, il più famoso è Nasce la gioia mia (1565), utilizzato in seguito da Palestrina come modello per una messa. Anche le sue napolitane conobbero notevole successo, venendo spesso riutilizzate nei testi da altri compositori, soggette a parodie e a riscritture per liuto.

Tra i vari utilizzatori di queste napolitane vi sono Jacob Regnart e Lambert de Sayve, attivi nelle corti asburgiche, dove pare fossero conosciute le canzoni di Primavera.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Madrigale "Nasce la gioia mia"



Varie villanelle



Madrigale "Tre donne belle"



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Corsi, Cesare (2016), PRIMAVERA, Giovanni Leonardo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 [online]. Ultimo accesso: 12 febbraio 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-leonardo-primavera_%28Dizionario-Biografico%29/





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