LEONARDO LEO

Leonardo de (o di) Leo nacque nel 1694 a San Vito degli Schiavi, in provincia di Brindisi, secondogenito di Corrado de Leo e di Rosabetta (Elisabetta) Pinto. All'età di sei anni, fu avviato alla musica dallo zio Stanislao de Leo, cantore della matrice di San Vito.

Grazie al suo padrino Teodomiro de Leo, nel 1709 poté andare a Napoli per studiare al Conservatorio di Santa Maria della Pietà dei Turchini, dove ebbe come insegnanti Nicola Faso e Alberto basso (canto). Fu anche ritenuto allievo a Roma di Giuseppe Ottavio Pitoni.

Terminati gli studi, propose nel teatrino della Pietà il dramma sacro L'infedeltà abbattuta in Assisi con la fuga dei saraceni a gloria di S. Chiara (1712) e l'oratorio Il trionfo della castità di S. Alessio (1713), i quali gli meritano i primi impieghi.

Nel 1713, infatti, fu nominato organista soprannumerario della cappella vicerale e, due anni dopo, divenne maestro di cappella del marchese Rocco Stella e, in seguito, del principe Nicola di Sannicandro e della chiesa di Santa Maria della Solitaria (1717).

Si sposò nel 1713 con Anna Teresa Losi, dalla quale ebbe cinque figli. A partire dal 1714, iniziò a musicale libretti "arcadici" per il Teatro di San Bartolomeo, componendo Pisistrato (1714), Sofonisba (1718), Cajo Gracco (1720) e Zenobia in Palmira (1725).

Scrisse anche serenate encomiastiche per l'alta aristocrazia, tra le quali Il gran giorno d'Arcadia (1716) per la nascita del primogenito dell'imperatore Carlo VI, Le nozze in danza (1718) per lo sposalizio del principe di Sannicandro e Onore e Virtù (1722) per il compleanno dell'imperatrice Elisabetta Cristina.

Essendoci molta concorrenza sulla piazza teatrale napoletana, Leo si spinse verso i maggiori teatri romani e veneziani. Approfittando della sua esperienza con le scene buffe, collaborò anche con vari teatri napoletani "minori", tra i quali il Teatro dei Fiorentini.

Nel 1744, dopo una lunga gavetta, divenne primo maestro della nuova Cappella Reale, per la quale scrisse una vasta produzione sacra. Nel frattempo, si dedicò anche alla musica da camera, componendo 2 Concerti per flauto e archi, 6 Concerti di violoncello con violini per esclusivo servizio del duca di Maddaloni (1737-1738) e il Concerto per 4 violini obbligati per servizio del marchese del Vasto.

Tra i vari teatri con i quali collaborò vi fu il "Nuovo" di Napoli, per il quale scrisse la trilogia Amor vuol sofferenza (1739), dedicata al duca di Maddaloni Lelio Carafa, principale mecenate del compositore. La morte soprese Leo mentre rielaborava quest'opera nel 1744 a Napoli.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Salve Regina


Aria "Dal suo gentil sembiante", dall'opera "Demetrio"


"Concerto in Re minore" per violoncello, archi e basso continuo


Sinfonia concertata in Do minore


Ouverture dell'opera "Sant'Elena al Calvario"


Aria "No, non vedete mai", dall'opera "Siface"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Cosi, Luisa (2005), LEO, Leonardo de in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 [online]. Ultimo accesso: 1 gennaio 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-de-leo_%28Dizionario-Biografico%29/




 

Commenti