RAFAEL JOSEFFY

 

Rafael Joseffy nacque nel 1852 a Hunfalu, l'attuale Huncovce (Slovacchia). Trascorse la giovinezza a Miskolc, dove iniziò a studiare pianoforte, all'età di otto anni. Nonostante non fosse un bambino prodigio, il padre lo fece studiare a Budapest con Friedrich Brauer.

Nel 1866, all'età di 14 anni, si recò a Lipsia, dove studiò al locale conservatorio con Ignaz Moscheles ed Ernst Ferdinand Wenzel. Due anni dopo, studiò per due anni con Carl Tausig a Berlino e, in seguito, trascorse due estati con Franz Liszt a Weimar (1870 e 1871), diventando uno dei suoi studenti preferiti. 

Debuttò a Berlino nel 1872, venendo subito acclamato come abile pianista. In seguito, tenne diversi concerti a Vienna e in altri centri musicali continentali, che gli procurarono la fama di abile virtuoso.

Il suo stile di questo periodo, come lo descrisse il musicologo viennese Eduard Hanslick, fu molto brillante, influenzato da Carl Tausig per quanto riguarda lo sviluppo approfondito della tecnica, il fraseggio chiaro e nitido e la ricca varietà del tocco e del tono, seppur mancante di alcune qualità più fini dell'intuizione poetica.

Nel 1879 si trasferì negli Stati Uniti, stabilendosi a New York, dove debuttò lo stesso anno con l'orchestra di Leopold Damrosch. Poco dopo, suonò con la "New York Philarmonic Orchestra" e fece diverse apparizioni in diverse città degli USA con la "Theodore Thomas Orchestra".

Fu anche solista dei concerti inaugurali della "Chicago Symphony Orchestra" nel 1891, eseguendo il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Tchaikovsky, sotto la direzione di Theodore Thomas all'"Auditorium Theatre" di Chicago.

Morì nel 1915 a New York.

Il suo stile musicale era ampio e completo, con un modo di suonare molto incisivo. Con il passare degli anni, il suo stile maturò, diventando più ricco e più morbido. 

Svolse, inoltre, un lavoro pioneristico nel far conoscere e apprezzare le opere pianistiche di Johannes Brahms negli Stati Uniti, oltre a essere stato uno dei primi a eseguire frequentemente il suo secondo concerto.

Fu un vero e proprio miniaturista delicato e poetico e, per il suo tono cantilenante e le sfumature di pianissimo, gli fu attribuito l'epiteto di "Adeline Patti del pianoforte". 

Successivamente, si ritirò dalla scena concertistica, dedicandosi esclusivamente all'insegnamento. Henry Wolfson affermò di avergli offerto grandi somme per fare tournée, ma lui rifiutò, perché la vita concertistica metteva a dura prova i suoi nervi, preferendo i sicuri e piccoli guadagni dell'insegnamento.

Insegnò privatamente e al "National Conservatory of Music" di New York. Il suo principale contributo alla letteratura pianistica fu l'importante testo School of Advanced Piano Playing (1902), al quale lavorò per anni.

Produsse, infine, numerose composizioni pianistiche, oltre a curare le opere di Frédéric Chopin e di altri compositori per l'editore G. Schirmer.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Arabesque" (Arabesco) per pianoforte


Studio da concerto sul "Valzer in Re bemolle maggiore" di Frédéric Chopin


"Cinque melodie ungheresi" per pianoforte


"Csárdás n° 2" per pianoforte


Miniatura "Foglia d'album n° 1" per pianoforte


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Rafael Joseffy [online]. Ultimo accesso: 16 gennaio 2023. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Rafael_Joseffy

Bach-Cantatas.com Website, Rafael Joseffy (Composer, Arranger) [online]. Ultimo accesso: 16 gennaio 2023. Disponibile presso: https://www.bach-cantatas.com/Lib/Joseffy-Rafael.htm








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