SERGEJ ĖDUARDOVIČ BORTKEVIČ

Sergej Ėduardovič Bortkevič nacque nel 1877 a Charkiv (Ucraina), figlio di Edward Bortiewicz e di Zofia Uszyńska. Fu allievo di Anatolij Ljadov e Karl von Arek al "Conservatorio Imperiale di Musica" di San Pietroburgo.

Nel 1900 si traferì a Lipsia per studiare con Alfred Reinsenhauer e Salomon Jadassohn e, due anni dopo, completò gli studi al Conservatorio di Lipsia, conseguendo il diploma e l'onorificenza "Schumann".

Ritornato in Russia nel 1904, sposò Elisabeth Geraklitowa e ritornò in Germania, stabilendosi a Berlino, dove iniziò a comporre seriamente. Dal 1904 al 1914, Bortkiewicz visse a Berlino, anche se trascorse le sue estati visitando la famiglia in Russia o viaggiando per l'Europa a tenere concerti.

Fu, inoltre, docente al Conservatorio di Klindworth-Schawenka, dove incontrò il vecchio amico pianista Hugo van Dalen, il quale eseguì la prima a Berlino del Concerto per Pianoforte e Orchestra n° 1 op. 16 (1913).

Lo scoppio della Prima guerra mondiale (1914) costrinse il compositore a ritornare a Charkiv, dove si dedicò alla carriera concertistica e all'insegnamento. Alla fine della guerra, scoppiò la Rivoluzione russa, che spinse il compositore a fuggire a Costantinopoli nel 1919.

Qui, grazie all'aiuto del pianista di core del sultano, Ilen Ilegey, Bortkiewicz poté tenere dei concerti e ricominciare a insegnare. Divenne noto presso diverse ambasciate e conobbe la moglie dell'imperatore jugoslavo, Natalie Chaponitsch, alla quale dedicò i Trois Morceaux op. 24 (1922).

Nello stesso anno, il compositore e sua moglie si trasferirono in Austria, stabilendosi inizialmente a Baden e poi a Vienna. Nel 1928 si recò brevemente a Parigi e poi ritornò a Berlino.

Nel 1933 dovette lasciare la Germania, a causa delle persecuzioni naziste, finendo per ritornare a Vienna, dove visse per il resto della sua vita. 

La Seconda guerra mondiale portò Bortkiewicz alla disperazione e alla rovina, poiché la maggior parte dei suoi spartiti finì distrutta nei bombardamenti e lui e la moglie si ritrovarono mentalmente esauriti, necessitando addirittura di un ricovero all'ospedale Joseph di Vienna.

Nonostante ciò, riuscì a comporre la Sonata per pianoforte n° 2 op. 60 (1942) e, nel 1945, divenne direttore di una classe avanzata al Conservatorio di Vienna. Durante questo periodo, scrisse anche i suoi Preludi op. 66 (1946-1947), dedicati alla pianista olandese Hélène Mulholland.

Nel 1947 fu fondata la "Società Bortkiewicz" a Vienna, per mantenere vivo il ricordo della sua musica. Negli anni successivi al 1949, la moglie di Bortkiewicz soffrì di distrubo bipolare, facendo preoccupare molto il compositore. 

Nonostante tutto, il musicista non si abbatté e nel 1952, la Società Bortkiewicz con l'orchestra Ravag, celebrò il suo 75° compleanno con un concerto alla "Musikverein Hall" di Vienna diretto da lui stesso: questo fu l'ultimo suo concerto.

Bortkiewicz soffriva da tempo di un disturbo allo stomaco e decise così di sottoporsi a un intervento chirurgico. Non riuscì a mai a migliorare e morì nel 1952 a Vienna.

Il suo stile pianistico si basava molto su Liszt e Chopin, con influenze di Tchaikovsky, Rachmaninov, il primo Scriabin, Wagner e il folklore russo. 

La sua opera è meticolosa, caratterizzata da una fantasia colorata e sensibile, da una scrittura pianistica idiomatica e da una strumentazione lussureggiante, che sottolinea il sentimentalismo alla base dell'invenzione melodica.

Grazie al suo amico Hugo van Dalen, che conservò molti suoi manoscritti e lettere della loro corrispondenza, oggi è possibile godere della musica di Bortkiewicz e conoscere molto della sua vita.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"10 Preludi, op. 33" per pianoforte


Concerto per pianoforte n° 3 "Per aspera ad astra"


"Schizzi della Crimea, op. 8" per pianoforte


"3 Pezzi, op. 6" per pianoforte


"Improvviso "Eros", op. 24 n° 3" per pianoforte


Studio "Il misterioso sconosciuto", op. 29 n° 7 per pianoforte


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, L'Enciclopedia Libera, Sergej Ėduardovič Bortkevič [online]. Ultimo accesso: 20 gennaio 2023. Disponibile presso: https://it.wikipedia.org/wiki/Sergej_%C4%96duardovi%C4%8D_Bortkevi%C4%8D







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