FRANCESCO ANTONIO URIO

Francesco Antonio Urio nacque a Milano intorno al 1650. Non si conosce il suo nome di battesimo, essendo che Francesco Antonio fu il suo nome da religioso.

Nel 1666 fu ammesso al noviziato nel convento francescano di Assissi, dove ebbe come maestro fra Franceschino d'Assisi. Divenne membro dell'Ordine minoritico conventuale nel maggio dello stesso anno.

Urio ebbe il suo primo incarico musicale a Spello (Umbria), dove fu maestro di cappella di Santa Maria Maggiore, incarico che mantenne solo per pochi mesi. 

Non è noto dove si recò dopo il 1676, una volta lasciato Spello. Le notizie su di lui riappaiono tre anni dopo, quando divenne maestro di cappella del duomo di Spoleto. Dopo cinque mesi, passò al duomo di Urbino, mantenendo lo stesso incarico.

Nel 1688 ritornò ad Assisi e, due anni dopo, fu stampata la sua prima opera, Mottetti di concerto a due, tre e quattro voci con violini e senza, dedicata al cardinale romano Pietro Ottoboni.

Nel 1693 si candidò per un posto di direttore della cappella musicale alla Cattedrale di Pistoia, riuscendo a ottenerlo, ma rimase qui per meno di due anni. 

Nel 1697 fece stampare a Bologna la sua seconda opera, Salmi concertati a tre voci con violini a beneplacito, dedicata a Filippo Antonio Spinola Colonna, figlio di un ex governatore di Milano. Dal frontestipizio, risulta che Urio fosse maestro di cappella nella chiesa dei Frari a Venezia, dove compose l'oratorio Sansone accecato da' Filistei (1701).

Dagli Indici dei libri musicali, risulta che il frate pubblicò anche una raccolta di sonate da chiesa per due violini, violone e organo, insieme a una pastorale natalizia. 

Nel 1710 fu nuovamente ad Assisi e, l'anno successivo, aiutò il suo successore Francesco Maria Benedetti a preparare e a dirigere la musica per la festa di San Francesco. Probabilmente, rinuncio all'incarico a causa dell'età e per problemi di salute.

Trascorse gli ultimi anni della sua vita nel convento francescano della sua città natale, dove fu molto attivo musicalmente. Morì a Milano in data sconosciuta, sicuramente successiva al giugno del 1719.

La gran parte della sua produzione musicale ci è giunta manoscritta, conservata in varie biblioteche europee.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Pleni sunt caeli et terra", dal "Te Deum"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Bettin, Ivano (2020), URIO, Francesco Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 97 [online]. Ultimo accesso: 24 gennaio 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-antonio-urio_%28Dizionario-Biografico%29/





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