GIROLAMO SCOTTO
Girolamo (anche Hieronymus o Gerolamo) Scotto (o Scotus) nacque nel 1505 circa a Milano, figlio dello stampatore Bernardino Scotto. Non si hanno notizie sulla sua prima vita e il suo nome compare, per la prima volta, in una petizione al Senato veneziano del 1536 per la richiesta di un privilegio di stampa.
Nel 1539, Girolamo subentrò al fratello Ottaviano nella gestione dell'azienda di famiglia. Oltre a produrre libri musicali e di altri argomenti, Scotto si dedicò anche alla composizione e alla pubblicazione di propria musica.
Morì nel 1572 a Venezia.
La sua musica, tutta profana e vocale, fu scritta per il mercato ed era in gran parte didattica. Scrisse 220 composizioni, molte quelle quali erano madrigali a due o tre voci.
Stilisticamente, i madrigali seguivano le tendenze del tempo e, talvolta, parafrasavano opere di altri compositori. Una delle sue composizioni più note è l'ambientazione del sonetto petrarchesco Padre del ciel, doppo i perduti giorni, musicato anche da Cipriano de Rore.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Madrigale a 2 voci "Qual donna canterà se non cant'io"
Madrigale a 3 voci "Pur converrà, ch'i miei martir'"
Madrigale a 3 voci "Rompi de l'empio cor"
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Wikipedia, The Free Encyclopedia, Girolamo Scotto [online]. Ultimo accesso: 30 ottobre 2025. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Girolamo_Scotto
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