LUIGI CHERUBINI
Luigi (Carlo Zanobi Salvatore Maria) Cherubini nacque nel 1760 a Firenze, figlio del musicista Bartolommeo Cherubini. Iniziò gli studi musicali con il padre, proseguendoli poi alla scuola dei fratelli Bartolomeo e Alessandro Felici.
Nel 1773 scrisse la sua prima composizione, una Messa e Credo in Re minore a 4 voci con accompagnamento strumentale, accolta "con molto applauso". Seguirono altre composizioni a carattere sacro, fra le quali una Messa in Do (1774), un Dixit (1775) e un Magnificat (1775) a 4 voci e orchestra.
Dopo la morte di Benedetto Felici (1776), Cherubini entrò alla scuola di G. Castrucci e P. Bizzarri e, l'anno successivo, il compositore scrisse un Mottetto, un Te Deum a 4 voci e orchestra e un oratorio del quale non si conosce il titolo, opere oggi perdute.
Dopo alcune esperienze nell'ambito operistico e sacro bolognesi, tra il 1780 e il 1781 Cherubini fu a Milano, dopodiché fece ritorno a Firenze, dedicandosi alla carriera operistica.
Le sue prime opere teatrali furono L'Armida abbandonata (1781) e l'Adriano in Siria (1781), seguite dal Messenzio re d'Etruria (1782) e dal Quinto Fabio (1783). Successivamente, si dedicò al genere comico, scrivendo Lo sposo di tre, marito di nessuna (1783).
Nel 1784, Cherubini si recò a Londra, dove lavorò come compositore operistico. Dopo varie esperienze teatrali in Italia e in Francia, nel 1788 il compositore fece rappresentare la "tragédie lyrique" Démophoon all'Académie Royale de Musique, ottenendo grande successo.
Dopo diversi anni di lavoro come integratore di opere altrui, Cherubini, colpito da disturbi nervosi, si allontanò da Parigi, andando a vivere nella casa di campagna del suo amico architetto Victor Louis a Gaillon.
Negli anni successivi, il compositore si dedicò alla scrittura di varie cantate, fra le quali Le salpêtre républicain per coro, l'Hymneau Panthéon per coro a 3 voci e orchestra, il Chant du Dix Août per coro a 4 voci e orchestra e l'Hymne à la Victoire per coro a 4 voci.
Nel frattempo, Cherubini si dedicò intensamente all'insegnamento e, in questo periodo fertile, terminò la sua opera migliore, la Médée, giudicata "large, expressive, majesteuse et terrible" dai giornali del tempo e perciò eliminata poco tempo dopo dal repertorio.
Seguirono le tre opere in un atto L'hôtellerie portugaise (1798), La punition (1799) e La prisonnière (1799), anch'esse rivelatisi un fallimento.
Dopo essersi dedicato brevemente alla composizione di romanze da camera, il compositore ritornò al teatro, componendo l'opera-balletto Anacréon ou L'amour fugitif (1803) e il balletto-pantomima Achille à Scyros (1804), i quali non riscossero successo.
Dopo di ciò e dopo aver composto due Sonate (o Studi) per corno e orchestra, Cherubini pensò di smettere di comporre, ma il successo della sua opera Faniska (1806), rappresentata a Vienna, gli fece cambiare idea.
Da questo momento, il compositore conobbe un fecondo periodo creativo, che vide la nascita di numerose composizioni, come le Litanie per la Vergine (1810) a 4 voci e strumenti, vari pezzi pianistici, un Quartetto in Mi bemolle maggiore (1814) per archi, una Sinfonia in Re maggiore (1815) per archi e varia musica sacra.
Morì nel 1842 a Parigi.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Requiem in Do minore" per orchestra
Ouverture dell'opera "Démophoon"
"Sonata n° 1" per corno e archi
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Martinotti, Sergio (1980), CHERUBINI, Luigi in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 24 [online]. Ultimo accesso: 16 ottobre 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-cherubini_%28Dizionario-Biografico%29/
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