LEONARD LECHNER

Leonhard Lechner nacque nel 1553 circa a Etschal, nel Trentino-Alto Adige. Non si conosce nulla sui suoi genitori, né sulla sua giovinezza né sulla sua prima formazione.

Dal 1556 al 1570, invece, fu allievo di Orlando di Lasso e Ivo de Vento come garzone di cappella presso la corte ducale di Monaco di Baviera. Secondo una sua stessa dichiarazione, Lechner non sapeva suonare alcun strumento.

Dopo diversi pellegrinaggi in Europa, nel 1575 si stabilì a Norimberga, dove lavorò come "assistente scolastico" alla scuola di San Lorenzo. L'anno successivo, invece, sposò Dorothea Kast, dalla quale ebbe un figlio.

A Norimberga, il compositore pubblicò alcune sue composizioni nella raccolta Motectae sacrae e, ben presto, ottenne grande fama e vari riconoscimenti.

Tuttavia, Lechner non era soddisfatto della sua vita e se ne andò dalla città, nonostante i tentativi del consiglio comunale di trattenerlo aumentandogli lo stipendio e conferendogli il titolo di "archimusicus" (1582).

Nel 1583, Lechner divenne Kapellmeister alla corte cattolica del conte Eitel Friedrich von Hohenzollern-Hechingen e, a partire dall'anno successivo, fu a capo del gruppo di musicisti di Hechingen.

Nel 1585, a causa di disaccordi con il suo datore di lavoro, il compositore lasciò la città e si recò a Stoccarda, dove lavorò come "musicus" nella corte musicale cittadina, al servizio del duca Ludwig von Württemberg.

Qui, sotto i Kapellmeister Ludwig Daser e Balduin Hoyoul, fece carriera, dapprima divenendo cantante tenore (1585), poi compositore (1586) e, infine, direttore della cappella (1595).

Morì nel 1606 a Stoccarda (Germania).

Insieme a Johann Eccard, Lechner fu il maggiore mediatore dello stile musicale di Lasso per la musica ecclesiastica protestante e per il Lied tedesco.

Tra i suoi lavori, si ricorda la Passione di Stoccarda (1554), dopo la quale non sembra abbia pubblicato altro. A parte due composizioni, il resto della sua composizione è andato perduto.

Le sue eccezionali capacità sono già rinvenibili nei Motectae, ma la sua svolta verso una realizzazione artistica indipendente avvenne in relazione alla lingua tedesca, soprattutto con i testi sacri, similmente al successivo Heinrich Schütz.

Le sue composizioni in latino, invece, sono maggiormente legate alla tradizione e influenzate dalle villanelle e dalle canzoni italiane.

I suoi mottetti sacri della raccolta Newen Teutschen Lieder, su testi di Paul Dulner e i suoi Deutsche Sprüche von Leben und Tod ("Detti tedeschi della vita e della morte") rappresentano l'apice del mottetto cantato seicentesco.

Si ricordano anche le sue musiche nuziali (Epithalamia), tra le quali Quid Chaos a 24 voci e il Mottetto sul Salmo 147 a 15 voci.

Nella stampa dei Salmi penitenziali, Lechner aumentò il numero di voci da 7 a 12 (due cori di sei voci ciascuno) e, infine, a 18 (tre cori di sette, sei e cinque voci ciascuno). In particolare, la sua ambientazione del Cantico dei Cantici mostra una grande padronanza degli elementi del madrigale italiano.

Le sue messe sono tutte del tipo della messa parodica e usano mottetti o madrigali di Orlando di Lasso, Luca Marenzio e Cipriano de Rore, mentre i Magnificat negli otto toni ecclesiastici (1578) alternano la recitazione del testo attraverso un corale monofonico e un movimento polifonico denso ed elaborato.

Nelle sue canzoni polifoniche tedesche, infine, Lechner adottò la forma della villanella italiana a testi tedeschi, a tre o cinque parti. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Deutsche Sprüche von Leben und Tod ("Detti tedeschi della vita e della morte")


Mottetto "O fons vitae" à 6


Magnificat


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, Die Freie Enzyklopādie, Leonhard Lechner [online]. Ultimo accesso: 9 ottobre 2025. Disponibile presso: https://de.wikipedia.org/wiki/Leonhard_Lechner

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