GIULIO CACCINI

Giulio Caccini nacque, probabilmente, tra il 1545 o il 1550 a Roma o a Tivoli. Studiò canto e, forse, anche liuto e arpa con Giovanni Animuccia e con Scipione del Palla (o della Palla).

Successivamente, si trasferì a Firenze e, grazie alle sue abilità canore, fu accolto nei migliori circoli artistici cittadini. Tra questi, Caccini fu ammesso alla camerata de' Bardi, un gruppo che esaltava la bontà della monodia accompagnata sulla polifonia.

In questo periodo, il compositore scrisse due monodie che esaltavano l'ideale espressivo ricercato dalla camerata, ossia Fuor de l'umido nido e Questi saggi guerrier.

La fama di Caccini fino al 1589 è legata alla sua abilità canora e di maestro di canto e ciò gli permise di diventare musicista presso la casa del Granduca di Toscana Ferdinando Medici.

Le sue grandi abilità compositive furono dimostrate durante la festa di nozze del Granduca con Cristina di Lorena, occasione per la quale scrisse alcuni intermedi per le commedie L'esaltazione della Croce e La pellegrina, scritte appositamente per l'evento.

Altri lavori nei quali si rinviene il nuovo stile sono i madrigali Perfidissimo volto, Vedro 'l mio Sol, Dovrò dunque morire e l'aria Itene a l'ombra degli ameni faggi, elencati nella raccolta Nuove musiche (1601).

Nella medesima raccolta, Caccini ci informa di essersi recato per un periodo a Ferrara e a Roma, probabilmente tra il 1592 e il 1593.

Il nome del compositore è legato alla controversa questione della composizione o della collaborazione prestata per l'esecuzione della prima opera della storia della musica, Dafne (1594). Le musiche dell'opera, purtroppo, sono andate quasi tutte perdute e ciò rende difficile conoscere la verità.

Caccini creò anche un'ottima scuola di canto, della quale fecero parte le due mogli Margherita e Lucia, le due figlie Francesca e Settimia e il figlio Pompeo. Il "concerto Caccini" fu a lungo protagonista della scena culturale pisana.

Caccini, inoltre, è anche ricordato per aver composto alcune arie e alcuni cori dell'Euridice (1600), la prima opera pervenutaci, con la quale nasce ufficialmente il dramma in musica.

Per ottenere altra fama e guadagni, il compositore accettò di recarsi in Francia, alla corte di Enrico IV e Maria de' Medici. 

Nel 1613, Caccini fece stampare a Venezia la seconda edizione del suo Fuggilotio musicale, una raccolta di madrigali e di arie simile a quella delle Nuove musiche. Della prima edizione, andata perduta, è sconosciuto l'anno di pubblicazione.

Nonostante la sua età avanzata, il compositore continuava a essere tenuto in grande considerazione, venendo invitato a giudicare le nuove produzioni musicali e a presentare a corte nuovi musicisti.

Morì nel 1618 a Firenze.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Madrigale "Amarilli, mia bella", dalla raccolta "Le nuove musiche"


Madrigale "Amor, io parto", dalla raccolta "Le nuove musiche"


Madrigale "Movetevi a pieta" per voce e tiorba


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Casellato, Cesare (1973), CACCINI, Giulio, detto anche Giulio Romano in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 16 [online]. Ultimo accesso: 20 ottobre 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/caccini-giulio-detto-anche-giulio-romano_%28Dizionario-Biografico%29/

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