MICHELE CARAFA

Michele Enrico Carafa nacque nel 1787 a Napoli, figlio del principe di Colubrano e duca d'Alvito Giovanni Carafa e di sua moglie Teresa Lambo. Fin da giovane, studiò musica con un certo organista Fazzi e, in seguito, studiò con Francesco Ruggi.

Già nel 1802 compose la sua prima operetta per un teatro di dilettanti, Il fantasma, alla quale seguirono le cantate Il Natale di Giove e Achille e Deidamia, le quali furono la prima vera rivelazione del suo talento musicale.

Nel 1806, il compositore si recò a Parigi, dove studiò con Luigi Cherubini (contrappunto e composizione) e con Friedrick Kalkbrenner (pianoforte). Nello stesso periodo, compose le due opere La Musicomania e Il prigioniero.

Tornato a Napoli due anni più tardi, Carafa sposò Antonietta d'Aubertan e, nello stesso tempo, riprese gli studi musicali, sotto la guida di Fedele Fenaroli.

Il compositore esordì come operista a Napoli con la sua opera Il Vascello d'Occidente (1814), seguita dall'opera La Gelosia corretta, ossia Mariti aprite gli occhi (1815) e dall'opera seria Gabriella di Vergy (1816).

Diventato molto famoso, Carafa tentò la fortuna in altre città, come Milano, Venezia e Parigi, dove fece rappresentare altri suoi lavori teatrali.

Nel 1834 si stabilì definitivamente a Parigi e, tre anni più tardi, divenne membro dell'Académie des Beaux-Arts. Nel 1838, invece, divenne direttore del ginnasio di musica militare e, dal 1840 al 1858, fu professore di contrappunto e composizione al Conservatorio di Parigi.

Morì nella capitale francese nel 1872.

Viene ricordato come una figura di primo piano nella vita musicale parigina e fu riconosciuto come uno dei maggiori rappresentanti della musica italiana in Francia. 

Fu un grande amico di Rossini, con il quale collaborò fin dai primi anni di attività musicale scrivendo, tra l'altro, alcune arie per le opere Adelaide di Bologna (1817) e Mosè in Egitto (1818).


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Scena lirica "Calipso" per mezzosoprano e pianoforte


Scena finale dell'opera "Gabriella di Vergy"


Aria "Eccoci in casa alfine Cherubino!", dall'opera "I Due Figaro o sia Il Soggetto di una commedia"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Meloncelli, Raoul (1976), CARAFA, Michele Enrico in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 19 [online]. Ultimo accesso: 14 ottobre 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/michele-enrico-carafa_(Dizionario-Biografico)

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