ANTOINE BRUMEL
Antoine Brumel nacque nel 1460 circa a Chartres o, forse, a Brunelles (Francia). Le prime notizie su di lui si trovano a Chatres dove, dal 1483, era corista della cattedrale di Notre-Dame.
Dal 1486 al 1492, invece, fu maestro di musica della cattedrale di San Pietro a Ginevra mentre, nel 1497, divenne canonico a Laon. L'anno successivo, infine, fu incaricato dell'educazione musicale dei bambini della cattedrale di Notre-Dame a Parigi.
A causa di alcune controversie, nello stesso anno Brumel si dimise e si recò a Chambéry, dove lavorò come cantore alla corte ducale, prima di essere nominato Kapellmeister della corte ferrarese nel 1506.
Morì nel 1515 circa in una località sconosciuta della Francia.
Brumel appartenne alla scuola franco-fiamminga e fu al centro dei cambiamenti in corso nella musica europea cinquecentesca, in cui il precedente stile di parti vocali in successione molto differenziate stava lasciando il posto a parti polifoniche uguali e fluide.
Il compositore è noto soprattutto per le sue messe, la più famosa delle quali è la Missa Et ecce terræ motus a 12 voci.
Tra le tecniche compositive da lui operate si ricordano il cantus firmus, la parafrasi e l'imitazione accoppiata. Una tecnica insolita da lui usata in una messa senza titolo fu quella di usare materiale diverso per ogni sezione.
Come molti compositori rinascimentali, Brumel scrisse una Missa L'Homme armé, impostandola come una messa cantus firmus, con il canto popolare in note lunghe al tenore, per facilitarne l'ascolto.
Tutte le sue messe, a eccezione di quella sopra citata, sono a quattro voci. Tra esse, le più note sono la Missa de beata virgine e la Missa pro defunctis. La prima è una messa parafrasi, mentre la seconda è il primo requiem polifonico a includere il Dies Irae.
Brumel fu anche autore di numerosi mottetti, chansons e musica strumentale, i quali mostrano l'evoluzione del suo stile. Le prime composizioni mostrano linee irregolari e complessità ritmiche tipiche della generazione di Ockeghem, mentre le opere più tarde usano una polifonia imitativa e trame polifoniche.
Il compositore, talvolta, adotta una declamazione sillabica molto rapida nella scrittura accordale, anticipando il madrigale seicentesco. Ciò appare, a volte, nelle sezioni Credo delle sue messe.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Missa Et ecce terrae motus" a 12 voci
Mottetto "Mater, Patris et Filia"
Lamentazioni di Geremia per il Venerdì santo
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Wikipedia, The Free Encyclopedia, Antoine Brumel [online]. Ultimo accesso: 15 ottobre 2025. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Antoine_Brumel
Wikipedia, L'Encyclopédie Libre, Antoine Brumel [online]. Ultimo accesso: 15 ottobre 2025. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Antoine_Brumel
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