JOSEPH-NICOLAS-PANCRACE ROYER

Joseph-Nicolas-Pancrace Royer nacque nel 1703 a Torino, figlio di un capitano di artiglieria, intendente delle fontane e dei giardini della corte sabauda.

Dapprima, Royer si dedicò alla musica solo per divertimento ma, non avendo ricevuto alcuna eredità paterna, decise di trasformarla in un lavoro, facendosi una buona nomina come clavicembalista e organista.

La tradizione vuole che abbia lavorato con Marc-Roger Normand, detto "Couprin" o "Coprino", organista e maestro di cappella a Torino. Nel 1725, invece, fu a Parigi, dove lavorò come insegnante di clavicembalo. 

Nel frattempo, iniziò a lavorare presso l'"Opéra-Comique", dove divenne ben presto Maestro di musica (1730-1733), periodo in cui scrisse il suo primo grande lavoro operistico, Pyrrus (1730).

Nel 1734, essendo il re molto soddisfatto di lui, Royer ottenne il brevetto di maestro di musica dei bambini di Francia. L'anno successivo, divenne cantore della musica da camera del Re. 

Nel 1739, Royer tornò sul palcoscenico con il balletto eroico Zaïde, reine de Grenade, al quale seguì un'opera simile, Le Pouvoir l'Amour. L'importanza di Royer crebbe quando, nel 1746, nacque l'Ode à la fortune, composta su testo di Jean-Baptiste Rousseau.

Nel 1748, in collaborazione con Gabriel Capperan, ordinario della musica del re e basso del grande coro dell'orchestra dell'Accademia, Royer firmò un contratto che lo legava all'"Accademia Reale di Musica" come direttore del "Concert Spirituel", istituzione molto in declino.

Per dare nuova vita all'istituzione, avviò una ristrutturazione del "Palais des Tuileries" e fece installare un nuovo organo. Oltre alla rivisitazione delle opere di Lalande, Royer introdusse brani innovativi e continuò con i grandi mottetti di Mondonville, oltre ad aggiornare vecchie opere di vari compositori.

In questo periodo, Royer continuò a mettere in scena le proprie opere, tra le quali Myrtil et Zélie (1750) e Prométhée et Pandore (1752).

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1755 a Parigi, Royer fu dimenticato abbastanza rapidamente. 

Sebbene il Sentiment d'un harmoniphile menzioni che "abbiamo trovato tra le sue carte abbastanza per formare due Libri di pezzi per clavicembalo", solo 14 pezzi della raccolta ci sono pervenuti, a eccezione della Chasse de Zaïde, un pezzo manoscritto nel 1775 in una Collezione di pezzi staccati per clavicembalo.

Allontanandosi da un'eccessiva unità stilistica, il compositore mescola abilmente brani poetici dolci (L'Aimable, Les tendres sentiments, La Sensible) con la furia di una scrittura più lirica che riprende temi delle proprie opere sceniche (La marche des Scythes, La Zaïde, Les Matelots, Allemande) o supera i momenti puramente descrittivi utilizzando un nuovo virtuosismo (Le Vertigo).

In generale, Royer dà molto spazio al canto nelle sue opere teatrali, rispetto ai suoi predecessori, trattando il tema iniziale con una certa libertà e reiventando spesso il suo pensiero.

L'impegno dell'autore nel rendere fedelmente un'emozione o un carattere dell'animo umano (La Majesteuse con i suoi ritmi, L'incertaine e i suoi passaggi dal registro acuto a quello grave) raggiunge, infine, l'acume della commozione in L'Aimable, una ballata triste e rassegnata con accenti struggenti che, tuttavia, non sprofonda nella disperazione.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Ouverture, Balletto e Finale dell'opera "Zaïde, Regina di Granada"


"Le Vertigo" (Le vertigini) per clavicembalo


"L'aimable" (L'amabile) per clavicembalo


"La marche des Scythes" (La marcia degli Sciti) per clavicembalo


"Les Matelots" (I marinai) per clavicembalo (arr. per chitarra)


"La Sensible" (La sensibile) per clavicembalo


"Allemande" (Allemanda) per clavicembalo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, L'Encyclopédie Libre, Pancrace Royer [online]. Ultimo accesso: 29 agosto 2023. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Pancrace_Royer

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