GIACOMO FOGLIANO


Giacomo (o Jacopo) Fogliano nacque nel 1468 a Modena. I dati biografici su di lui sono scarsi, ma si conoscono gran parte dei suoi anni di lavoro e, almeno, uno dei suoi viaggi.

Nei suoi anni giovanili, fu lodato per la padronanza di vari strumenti, come l'organo e il clavicembalo. Nel 1479 fu organista al duomo di Modena, un incarico insolito per un bambino di 11 anni.

Nello stesso anno, i registri della cattedrale lo indicano come maestro di cappella, incarico mantenuto fino al 1497, anno della sua scomparsa dai registri, per poi ricomparire intorno al 1504, anno nel quale divenne anche organista, mantenendo entrambi gli incarichi fino alla sua morte.

Tra il 1497 e il 1504, forse, fu a Siena, come si nota dai registri comunali cittadini del 1498, nei quali compare come "il Fogliano". 

La sua prima composizione fu una frottola (forma musicale antenata del madrigale) risalente al 1502, pubblicata a Venezia in una delle prime stampe dell'editore musicale Ottaviano Petrucci. 

A Modena, si occupò anche di insegnamento, istruendo Giulio Segni all'organo e al clavicembalo (1512-1514), mentre alla fine della sua carriera (1543), si recò a Parma per studiare il nuovo organo della cattedrale cittadina.

Sebbene Modena non fosse un importante centro musicale, in quanto non avente una corte aristocratica locale, la cattedrale della città possedeva, tuttavia, un sostanzioso repertorio polifonico aggiornato. 

Fogliano fu maestro di cappella della cattedrale durante il periodo di composizione della sua raccolta di madrigali e anche quando il cardinale Giovanni Morone, uno dei riformatori del Concilio di Trento, iniziò un processo di semplificazione della polifonia, per rendere il testo dei brani più comprensibile agli ascoltatori. La maggior parte della sua musica sacra, però, risale a prima di questo periodo.

Morì nel 1548 a Modena.

Della sua musica, sono sopravvissuti 3 mottetti, 2 laude, 13 frottole, 29 madrigali e 4 ricercari per tastiera.

Molte sue frottole furono composte, probabilmente, intorno al 1500. Come molte del tempo, esse sono a 4 voci e si basano su una tessitura omofonica, con la melodia al soprano. Le voci interne, invece, fungono da riempitivo e sono prive di interesse melodico, mentre le voci estreme si muovono per decime parallele.

Fogliano scrisse i suoi madrigali a partire dagli anni '30 del Quattrocento, anche se non si conosce la data precisa delle singole composizioni. La sua unica raccolta di madrigali a cinque voci fu pubblicata nel 1547. 

Nonostante molti madrigali pubblicati nella sua raccolta siano a cinque voci, ne scrisse anche diversi a tre voci. Stilisticamente, numerosi di questi madrigali sono simili alle frottole composte in precedenza, mentre altri adottano uno stile polifonico simile al mottetto.

Uno dei suoi madrigali compare in una stampa di Andrea Antico del 1537, una raccolta di madrigali contenente anche opere di Jacques Arcadelt e Costanzo Festa. Uno o due madrigali anonimi della medesima raccolta potrebbero essere attribuibili al compositore stesso. 

Fogliano, con tutta evidenza, scrisse i suoi mottetti e le sue laude agli inizi del XVI secolo, forse per l'esecuzione da parte dei cantori della cattedrale. Queste composizioni si presentano in una forma semplice, senza particolari fronzoli nella struttura, in modo da essere suonate da dilettanti e musicisti poco preparati.

I suoi ricercari per tastiera, infine, furono composti tra gli anni '20 e '30 del '400 e, tra i primi esempi della forma, sono contrappuntistici come la musica vocale del tempo, però con imitazioni più brevi. A volte, presentano ostinati e fioriture scalari, anticipando le tendenze musicali successive. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Frottola "L'amor, Donna, ch'io te porto"


Frottola "Segue cuor e non restare"


Ricercare IV


Madrigale "Io vorei, Dio d'amore"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Giacomo Fogliano [online]. Ultimo accesso: 13 luglio 2023. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Fogliano

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