FELIX DRAESEKE


Felix Draeseke nacque nel 1835 a Coburgo (Germania), figlio del sovrintendente Theodor Draeseke e di sua moglie Maria Hanstein. Trascorse la maggior parte della sua infanzia nel paesino di Rodach, vicino Coburgo.

Nonostante un'infezione all'orecchio medio mai guarita e che gli danneggiò permanentemente l'udito, il giovane si appassionò alla musica, imparando a suonare il pianoforte e scrivendo il suo primo pezzo per pianoforte all'età di otto anni.

Nel 1850, Draeseke studiò composizione con il flautista Caspar Kummer e decise di diventare musicista. Due anni dopo, entrò al Conservatorio di Lipsia, dove studiò con Robert Papperitz ed Ernst Friedrich Richter (teoria musicale), Louis Plaidy e Ignaz Moscheles (pianoforte), Julius Rietz (composizione) e Franz Brendel (storia della musica).

Durante la Pentecoste del 1852, Draeseke si trovò a Weimar, dove assistette a una rappresentazione del Lohengrin di Wagner, che divenne il suo primo grande modello. Il giovane musicista si accinse presto a comporre la sua prima opera, König Sigurd, della qualle scrisse personalmente il libretto, nello stile di Wagner.

Nel 1853, durante un soggiorno a Berlino, Draeseke strinse amicizia con Hans von Bülow. L'entusiasmo per il nuovo stile musicale della "Nuova Scuola Tedesca" di Liszt e Wagner gli fece perdere l'interesse per il Conservatorio di Lipsia, dapprima non frequentando più le lezioni e, nel 1855, abbandonandolo definitivamente.

Nello stesso anno, Franz Brendel, uno dei pochi insegnanti "progressisti" del conservatorio, lo ingaggiò come critico concertistico della sua "Neue Zeitschrift für Musik". Ciò permise a Draeseke di sostenere le sue idee e di pubblicare alcuni saggi su Wagner e sui Poemi sinfonici di Liszt.

Nel 1859, il compositore fece eseguire la sua ballata Helges Treue op. 1, la cantata Germania an ihre Kinder ("Germania ai suoi figli") e il poema tonale Giulio Cesare, che contribuirono a farlo diventare un rappresentante "ultra-radicale" della "Nuova Scuola Tedesca".

Nel 1861, il compositore condusse un'esecuzione della sua cantata Germania, la quale fu recensita negativamente dalla critica musicale. In seguito alla batosta, Draeseke si trasferì nella Svizzera francese l'anno successivo.

Dal 1864 visse a Losanna, lavorando come insegnante di pianoforte. Si recò a Monaco ad assistere alla prima del Tristano di Wagner nel 1865, mentre quattro anni dopo seguì un lungo viaggio in Francia, Spagna, Nord Africa e Italia.

Durante il suo primo periodo svizzero, scrisse la Sonata op. 6, il poema sinfonico Frithiof, la cantata Der Schwur im Rütli e diverse opere minori. Durante la sua permanenza in Svizzera, il compositore finì isolato dalla vita musicale tedesca e abbandonato dai suoi vecchi compagni, portandolo a definire questo periodo come "anni perduti".

Nonostante tutto, il soggiorno svizzero gli fece sviluppare il suo stile compositivo, portandolo a scegliere come nuovo punto di riferimento i maestri del periodo barocco e del classicismo viennese, unendo ai loro stili l'armonia e il contrappunto romantici.

Nel 1872, Draeseke completò la sua Prima Sinfonia in Sol maggiore op. 12, la quale riscosse notevole successo negli anni a venire. Quattro anni dopo, il compositore lasciò definitivamente la Svizzera per la Germania, stabilendosi dapprima a Dresda e poi a Bayreuth.

Durante gli anni trascorsi a Dresda, lavorò come insegnante privato di musica e, in seguito, divenne professore di composizione, armonia e contrappunto del conservatorio cittadino (1884). Scrisse anche le opere Dietrich von Bern (1879) e Gudrun (1883), oltre al Requiem in Si minore op. 22.

Nel 1886, dopo un lungo lavoro, completò la Terza Sinfonia in Do maggiore op. 40, chiamata "Symphonia Tragica". 

Negli anni successivi, Draeseke conobbe una feconda attività compositiva, scrivendo la Serenata orchestrale in Re maggiore op. 49, i Preludi sinfonici per Das Leben ein Traum op. 45  di Calderón e per Penthesilea op. 50 di Kleist (tutti del 1888), il Terzo quartetto per archi in Do diesis minore op. 66 (1895) e il Quintetto per archi in Fa maggiore op. 77 (1900).

Nel 1894 sposò la sua ex allieva Frida Neuhaus e, cinque anni dopo, completò la sua opera maggiore, Christus. Ein Mysterium in einem Vorspiele und drei Oratorien opp. 70-73, creando una specie di controparte spirituale del Ring wagneriano.

Negli ultimi anni della sua vita, Draeseke ricevette numerosi riconoscimenti, tra i quali il titolo di "Consigliere di Corte", conferitogli dal re di Sassonia (1898), la nomina a "Consigliere della Corte Privata" (1899) e un dottorato onorario in Filosofia dell'Università di Berlino (1912), per i suoi servizi al "ripristino dell'antico splendore della musica tedesca".

Nel frattempo, l'aggravamento della sua malattia lo portò all'isolamento dalla vita musicale attiva e a limitare la sua quotidiana attività compositiva.

Le sue opere finali, caratterizzate da una estrema concentrazione sull'essenziale, dimostrano grande ingegnosità e illimitata potenza creativa. Tra queste, si ricordano la Grande Messa in La minore op. 85 (1909) e il Requiem in Mi minore (1910), nonché la Sinfonia Comica (1912).

Morì nel 1913 a Dresda (Germania), a causa di un ictus.

Sebbene la sua musica non fu mai messa in discussione, il compositore non divenne mai veramente popolare, nonostante i suoi numerosi successi. Molti considerarono il suo stile, incentrato sul contrappunto e sulla condensazione del materiale tematico, troppo complicato e poco orecchiabile.

Il suo modo di suonare il pianoforte era insufficiente a una carriera pianistica e il suo udito danneggiato gli impediva di lavorare come direttore d'orchestra, rendendolo il primo compositore della storia della musica a dipendere in toto dall'aiuto degli esecutori.

Dopo la sua morte, la sua opera fu progressivamente dimenticata, venendo ripresa solo dopo l'ascesa al potere del Nazismo. Nonostante ciò, la musica del compositore fu sempre poco eseguita.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Preludio sinfonico all'opera "Penthesilea, op. 50" di Heinrich von Kleist


Concerto per pianoforte, op. 36


Sinfonia n° 3 in Do maggiore "Tragica", op. 40


Ouverture dell'opera "Gudrun"


Grande marcia "Germania"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, Die Freie Enzyklopādie, Felix Draeseke [online]. Ultimo accesso: 19 agosto 2023. Disponibile presso: https://de.wikipedia.org/wiki/Felix_Draeseke

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