GARCI SÁNCHEZ DE BADAJOZ

Garci Sánchez de Badajoz nacque nel 1450/1460 circa a Ecija (Spagna), da una famiglia nobile originaria di Barcarrota.

In una cronaca del 1525, Francisco de Zúñiga lo cita come uno dei partecipanti ad alcune feste e giochi di canna tenuti alla corte imperiale di Carlo V a Toledo. Viene anche menzionato, due anni più tardi, in un commento scherzoso di Francesillo de Zúñiga a un medico che assisteva l'imperatore.

Si ritiene certo il soggiorno del compositore nella casa dei conti di Feria (1534). Tra le altre notizie certe, si sa che si sposò con María de Orellana in una data sconosciuta e che ebbe solo una figlia da questo matrimonio.

Morì nel 1526 (?) circa in una località sconosciuta.

La presenza di pochi dati biografici sul compositore contribuirono alla creazione di diverse leggende su di lui, come la sua prigionia, i suoi amori proibiti con una persona molto vicina alla sua famiglia (si ipotizza una cugina o la sorella), il suo presunto suicidio, la follia a cui lo portarono i suoi amori infelici, ecc.

Sebbene si ritenga che il suo componimento più antico fosse quello dedicato alla morte del principe Don Juan (1497), si ritiene che si possano posticipare gli inizi della sua produzione letteraria di poco più di 10 anni.

Riferendosi al catalogo di Brian Dutton, si possono attribuire a Garci Sánchez 57 composizioni certe e 5 di paternità contesa con altri poeti, tutte raccolte in diversi codici manoscritti e a stampa dell'inizio del XVI secolo.

In particolare, il Cancionero Ms. 3777, conservatio nella "Biblioteca Nacional de España" contiene 45 di questi brani, mentre il Cancionero del "British Museum" ne contiene 43. 

Tra le opere a stampa, il Cancionero general de Hernando del Castillo contiene 16 composizioni nella prima versione (1511) e 28 nella seconda (1514).

La sua fama di musicista ricevette meno attenzioni rispetto alla sua fama di poeta. Tuttavia, all'epoca dei Re Cattolici, fu già considerato il più importante vihuelista del tempo. 

Recentemente, gli sono stati attributi tre brani nel Cancionero general e un altro nel Cancionero de Resende, oltre a opere musicali con testi in diversi manoscritti spagnoli, portoghesi e uno italiano del 1518.

Nella sua opera poetica, predomina il tema amoroso, senza trascurare i temi religiosi. Si evidenzia la diversità dei generi cortesi, come le invenzioni, i villancicos e i romanzi, comprese le glosse ai romanzi tradizionali, come la Glosa al romance que dize por mayo era por mayo e un testamento de amores.

Si ricordano, infine, anche canzoni sparse e brani ampi, come l'Inferno de amor o le Liçiones de Job, opera che lo portò a essere censurato e a essere accusato di irriverenza e sacrilegio, per aver adattato l'Oficio de Difuntos alle sue lamentazioni amorose.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Malos adalides fueron" (I cattivi capi erano), dal "Cancionero de Palacio"


"Puse mis Amores" (Ho messo i miei amori), dal "Cancionero de Palacio"


"O desdichado de mi" (O misero me)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Aguión, Antonio Chas (2018), Garci Sánchez de Badajoz in Real Academia de la Historia. Diccionario Biográfico Electrónico [online]. Ultimo accesso: 28 agosto 2023. Disponibile presso: https://dbe.rah.es/biografias/6349/garci-sanchez-de-badajoz

Commenti