BERTRAND DE BACILLY

Bertrand de Bacilly (anche Bacilli o Bassilly) nacque nel 1621 a Lolif (Francia), figlio dell'avvocato e consigliere reale Julien Bacilly e di sua moglie Geneviève Le Chevalier.

Non si conosce molto sulla sua giovinezza né come abbia imparato la musica. L'unica cosa certa è che, in tutti gli atti parigini ritrovati, Bacilly viene sempre descritto come sacerdote e che l'unico beneficio ricevuto fu quello della cappella di Saint-Eustache de La Versine.

Bacilly fu presto al servizio del duca d'Elbeuf, come si deduce dalla dedica delle Remarques sur l'art de bien chanter (1668), offerte alla figlia del duca Marie Marguerite-Ignace de Lorraine.

La morte del duca nel 1657 suggerisce che questi fu uno dei mecenati del compositore e che sua figlia fu, probabilmente, una delle prime allieve di Bacilly.

Prima del 1659, Bacilly ottenne il beneficio di priore della cappella di Saint-Eustache de La Versine. 

Negli anni '50 del XVI secolo, il compositore fu allievo di Pierre de Nyert e, forse, di Denis Gaultier. Nello stesso periodo, Bacilly iniziò a frequentare i salotti parigini, a perfezionare il suo mestiere e ad assumere nuovi allievi. Lavorò sempre come musicista indipendente e non assunse mai incarichi di corte.

Oltre a dare lezioni private, si ipotizza che abbia cantato in concerti privati, come era pratica comune ai musicisti più famosi del tempo, anche se mancano prove in merito.

Morì nel 1690 a Parigi.

Fu un compositore molto prolifico, avendo composto diverse centinaia di brani, come arie sacre o profane, canzoni serie o da osteria, delle quali, talvolta, scrisse anche i testi.

Come Pierre de Nyert e Michel Lambert, Bacilly ebbe un ruolo rilevante nella nascita della scuola di canto francese e nella formalizzazione di una teoria del canto. I suoi scritti sulla pronuncia e sull'ornamentazione lo resero una pietra miliare nell'arte del canto.

Oltre alla sua partecipazione pioneristica alla comparsa della musica incisa in Francia, usò tutti i mezzi disponibili all'epoca per diffondere le sue composizioni, ossia la stampa (per le canzoni), le incisioni (per le arie sacre e profane), i libri (per le Remarque e le raccolte di versi musicati) e i periodici.

Ciò dimostra come fu sempre desideroso di diffondere la sua musica e che fu molto coinvolto nell'editoria. Paradossalmente, volle sempre restare anonimo, salvo rare eccezioni. Le sue edizioni sono anonime o riportano le sigle "B." o "D. B.", forse perché la sua condizione sacerdotale lo contrinse a essere così discreto.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Aria "Le printemps est de retour" (La primavera sta ritornando) per soprano e basso continuo


Aria "Sortez petits oiseaux sortez de ce bocage" (Uscite uccellini, uscite da questo paesaggio rurale) per soprano e basso continuo


Aria "J'ai méprisé ta saincte loi" (Ho disprezzato la tua santa legge) per baritono, viola e tiorba


Aria "Apprenez à mon coeur" (Insegnate al mio cuore) per voce e basso continuo


Canzone "Je fais ce que je puis" (Faccio quello che posso) per tiorba


Recitativo "Saisy de tristesse et de crainte" (Colto da tristezza e paura) per tiorba in La


Canzone "Rochers, je ne veux point que votre Eco fidelle" (Rocce, non voglio il vostro fedele Eco)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, L'Encyclopédie Libre, Bertrand de Bacilly [online]. Ultimo accesso: 14 agosto 2023. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Bertrand_de_Bacilly

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