CARL CZERNY

Carl Czerny nacque nel 1791 a Vienna in una famiglia di musicisti: il nonno era violinista a Nymburk, vicino Praga e il padre Wenzel era oboista, organista e pianista. Quando Czerny aveva solo sei mesi, suo padre accettò un lavoro come insegnante di pianoforte in un maniero polacco e la famiglia si trasferì in Polonia.

Bambino prodigio, Czerny iniziò a suonare il pianoforte all'età di tre anni e a comporre all'età di sette. Il suo primo insegnante fu il padre, che glì insegnò soprattutto Bach, Haydn e Mozart. Fece la sua prima esibizione pubblica nel 1800, suonando il Concerto per pianoforte e orchestra n° 24 in Do minore di Mozart.

Nel 1801, Wenzel Krumpholz, compositore e violinista ceco, lo presentò a Ludwig van Beethoven. Quest'ultimo gli chiese di suonare la sua Sonata "Patetica" e l'Adelaide: rimase profondamente impressionato e lo accettò come allievo. Czerny rimase con Beethoven per tre anni e, in seguito, solo sporadicamente.

Beethoven lo scelse come pianista per la prima del suo Concerto per pianoforte e orchestra n° 1 (1806) e, all'età di ventidue anni, Czerny diede la prima del Concerto per pianoforte e orchestra "Imperatore" di Beethoven. Egli sapeva a memoria tutte le opere pianistiche di Beethoven e le suonava così al palazzo del principe Lichnowsky una o due volte a settimana.

Czerny mantenne l'amicizia con Beethoven per tutta la vita e diede anche lezioni di pianoforte al nipote di Beethoven, Carl.

All'età di quindici anni, Czerny iniziò una carriera didattica di grande successo. Basando il suo metodo sull'insegnamento di Beethoven e di Clementi, impartì fino a dodici lezioni al giorno nelle case della nobilità viennese. 

Liszt divenne l'allievo più famoso di Czerny. Egli lo istruì con le opere di Beethoven, Moscheles e Bach e rimase così colpito dal ragazzo da insegnargli gratuitamente. In seguito, Liszt dedicherà al suo maestro gli Études d'exécution transcendante. 

Czerny lasciò Vienna solo per compiere viaggi in Italia, Francia e Inghilterra. Dopo il 1840, si dedicò esclusivamente alla composizione. Scrisse anche diversi esercizi per lo sviluppo della tecnica pianistica, che partivano dalle prime lezioni fino alle esigenze dei virtuosi più avanzati. 

Morì nel 1857 a Vienna, all'età di 66 anni. 

Le sue opere comprendono non solo musica per pianoforte (studi, notturni, sonate e arrangiamenti), ma anche messe e musica corale, sinfonie, concerti, canzoni, quartetti d'archi e musica da camera. La parte più nota del suo repertorio è l'opera didattica, che comprende pezzi come La scuola della velocità e L'arte della destrezza delle dita. Fu uno dei primi compositori a utilizzare il termine "studio" come titolo di una composizione.

Le sue sonate per pianoforte si collocano tra le opere di Beethoven e Liszt e fondono gli elementi tradizionali della forma sonata con elementi barocchi (uso del fugato e forme di fantasia). I notturni, invece, presentano alcuni elementi dei notturni di Chopin, come la fluidità ritmica e il carattere intimo.

Compose anche centottanta variazioni, nelle quali utilizzò temi propri e di altri compositori (Beethoven, Bellini, Mozart, ecc.). Queste opere comprendono pezzi per pianoforte solistico, ma anche pezzi per pianoforte a quattro, sei e otto mani con accompagnamento opzionale di orchestra o quartetto d'archi. A volte, Czerny combinava le sue variazioni con altri generi (fantasia, rondo, impromptu).

Fu uno dei cinquanta compositori che scrissero una variazione su un tema di Anton Diabelli. Inoltre, insieme a Liszt, Chopin, Herz, Pixis e Thalberg, contribuì al compendio di variazioni per pianoforte Hexameron (1837).

Tra le sue pubblicazioni, si ricordano lo schizzo autobiografico Ricordi della mia vita, l'edizione del Clavicembalo ben temperato di Bach e l'edizione delle sonate di Domenico Scarlatti.

Czerny è considerato il padre della moderna tecnica pianistica e la base di un'intera generazione di pianisti. I suoi libri di studi per pianoforte sono ancora ampiamente utilizzati nell'insegnamento del pianoforte. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per pianoforte a quattro mani in Do maggiore, op. 153


"Studio n° 6" dalla raccolta "La scuola della velocità, op. 299"


"Studio n° 26: Waterfall" dalla raccolta "50 studi, op. 740"



Grande sonata in Si minore, op. 145 n° 9 (dedicata a Ignaz Moscheles)



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Carl Czerny [online]. Ultimo accesso: 11 agosto 2022. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Carl_Czerny







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