NICCOLÒ VAN WESTERHOUT

Niccolò van Westerhout nacque nel 1857 a Mola di Bari (Puglia). La famiglia van Westerhout aveva origini fiamminghe e si stabilì in Puglia nel XVII secolo. Nicola van Westerhout, nonno di Niccolò, si stabilì a Mola di Bari, dove nacque Onofrio Agostino, padre del compositore e insegnante di teoria musicale e solfeggio.

A tredici anni, Niccolò compose un'opera sul soggetto del Giulio Cesare di Shakespeare, dimostrando un notevole talento musicale. 

Fu aiutato dalla giunta comunale di Mola di Bari a trasferirsi a Napoli e frequentare il Conservatorio San Pietro a Majella, dove studiò con Nicola De Giosa, Nicola D'Arienzo e Lauro Rossi (composizione). A Napoli avrebbe vissuto tutta la vita, risiedendo in "Via Egiziaca" nel quartiere di Pizzofalcone.

Oltre a un'ampia produzione cameristica e sinfonica, compose le cinque opere liriche Tilde (mai rappresentata), Cimbellino (1892), Fortunio (1894), Doña Flor (1896) e Colomba (1923).

Morì nel 1898 per una peritonite, lasciando incompiute l'opera Imogene, di ispirazione wagneriana. Per l'indigenza in cui versava la famiglia, il Comune di Napoli si assunse gli oneri del funerale e depose la salma nel cimitero monumentale di Poggioreale.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Sinfonia in La minore


Salve Regina


Insonnii, n° 5


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, L'Enciclopedia Libera, Niccolò van Westerhout [online]. Ultimo accesso: 26 agosto 2022. Disponibile presso: https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_van_Westerhout




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