TEODORO COTTRAU


Teodoro Cottrau nacque nel 1827 a Napoli da Guglielmo Cottrau e Giovanna Cirillo. Iniziato lo studio del pianoforte con la madre, appena dodicenne vinse una borsa di studio del governo francese, cui rinunciò per la decisa opposizione del padre che, accettata la cittadinanza napoletana e non considerandosi più francese, non volle esporre il figlio ai pericoli della "corruzione, egoismo, irreligione, spirito rivoluzionario e presuntuoso della Giovine Francia", come scrisse in una lettera del 1939 alla sorella Lina, residente a Parigi.

Ripresi gli studi musicali a Napoli con il padre, studiò poi con F. Festa (pianoforte) e S. Pappalardo (composizione), laureandosi contemporaneamente in legge e coltivando assiduamente vari interessi letterari che lo indirizzarono verso una feconda attività giornalistico-poetica. 

Nel 1847 successe al padre nella direzione della casa editrice B. Girard e iniziò un'intensa attività editoriale che lo fece indirizzare e appassionare alla canzone napoletana. Dedicatosi anche alla composizione, lasciò varie canzoni di rilevanza anche internazionale, come la celeberrima Santa Lucia (1848), su versi di Enrico Cossovich e adottata, tra l'altro, dagli svedesi quale inno in onore di Santa Lucia. 

Tra le molte canzoni da lui composte, si ricordano: La sorrentina (1844), Lo zoccolaro (1857), No granillo no mazzo de fiore (1867) e La fata di Amalfi (1869). Fu anche autore dell'antologia Ape musicale pianistica, comprendente sei miscellanee di pezzi per pianoforte e, inoltre, ridusse per canto e pianoforte numerose opere teatrali, quali il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. 

Tra le altre cose, fu amico dei più importanti compositori a lui contemporanei (Donizetti, Pacini e i fratelli Ricci), di cui pubblicò e diffuse all'estero diverse composizioni. 

Dotato di una facile e immediata vena melodica, legò il suo nome alla canzone napoletana. Il suo stile risentì del ricco patrimonio popolare, ma fu influenzato anche dal melodramma romantico. 

Ad esempio, tratti teatrali si ritrovano in Santa Lucia, dove rieccheggiano spunti melodici della Lucrezia Borgia donizettiana e nella Palummella zompa e vola, la cui melodia ricorda temi de La molinarella di Astaritta e di altri operisti napoletani settecenteschi. 

Tali temi ricompariranno anche in canzoni popolari del suo repertorio, quali La sorrentina e Addio mia bella Napoli, appartenenti alla fase matura della canzone napoletana. Inserite nella raccolta Eco del Vesuvio, una pubblicazione in fascicoli destinata a diverse località napoletane, molte sue canzoni furono pubblicate sotto lo pseudonimo di Eutalindo Martelli. 

Morì a Napoli nel 1879, all'età di 51 anni.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Santa Lucia


Lo zoccolaro


La fata di Amalfi



Vieni sul mar




FONTI BIBLIOGRAFICHE

Meloncelli, Raoul (1984), COTTRAU, Teodoro in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 30. Ultimo accesso: 22 luglio 2022. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/teodoro-cottrau_%28Dizionario-Biografico%29/


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