HANS PFITZNER


Hans Pfitzner nacque nel 1869 a Mosca, dove il padre suonava il violoncello in un'orchestra teatrale. La famiglia tornò a Francoforte (città natale del padre) nel 1872, quando Pfitzner aveva due anni e questi considerò sempre Francoforte la sua città natale. 

Il padre lo istruì precocemente nel violino e scrisse le sue prime composizioni all'età di undici anni. Dal 1886 al 1890 studiò con Iwan Knorr (composizione) e con James Kwast (pianoforte). Insegnò pianoforte e teoria musicale al Conservatorio di Coblenza dal 1892 al 1893 e l'anno successivo fu nominato direttore d'orchestra allo Staatstheater di Magonza, dove lavoro per alcuni mesi.

Erano tutti lavori poco remunerativi e la svolta la ebbe solo quasi a quarant'anni, quando gli fu affidato l'incarico di direttore dell'opera al Theater des Westens di Berlino e la direzione del conservatorio di Strasburgo.

L'evento chiave della vita di Pfitzner fu l'annessione dell'Alsazia imperiale (e di Strasburgo) da parte della Francia, all'indomani della Prima guerra mondiale. Egli perse i suoi mezzi di sostentamento e rimase indigente all'età di cinquant'anni. La sua amarezza e il suo pessimismo culturale aumentarono negli anni '20 con la morte della moglie e con la meningite che colpì il figlio Paul. 

L'opera maggiore di Pfitzner fu Palestrina, rappresentata per la prima volta a Monaco nel 1917. La sua opera in prosa più celebre  fu Futuristengefahr ("Pericolo dei futuristi"), scritta in risposta allo Schizzo per una nuova estetica della musica di Ferruccio Busoni. Inoltre, il compositore dedicò il suo Concerto per violino in Si minore op. 34 (1923) alla violinista australiana Alma Moodie. 

Sempre più nazionalista in età media e avanzata, fu inizialmente considerato con simpatia da importanti figure del Nazismo, in particolare Hans Frank, ma ben presto si scontrò con i capi nazisti, essendosi rifiutato di obbedire alla richiesta del regime di fornire musiche di scena per il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare al posto di quelle realizzate da Felix Mendelssohn, inaccettabile per i nazisti a causa delle sue origini ebraiche.

Quando i nazisti salirono al potere nel 1933, Pfitzner fu incaricato di tenere una conferenza per la Lega militante per la cultura tedesca e lui accettò, nella speranza che ciò lo avrebbe aiutato a ottenere una posizione importante. 

Hitler fece in modo che venisse scartato a favore di esponenti del partito per le posizioni di direttore d'opera a Düsseldorf e di Generalindentant dell'Opera Municipale di Berlino, nonostante questi ruoli fossero a lui già destinati (aveva già avuto precedenti contrasti con il dittatore tedesco).

Nel 1934 fu costretto a ritirarsi e perse le posizioni di direttore d'opera, regista teatrale e professore di accademia. Poiché la sua casa era stata distrutta durante i bombardamenti alleati e la sua iscrizione all'Accademia di Musica di Monaco era stata revocata per essersi espresso contro il nazismo, nel 1945 Pfitzner si ritrovò senza casa e con problemi mentali. Solo dopo la guerra fu denazificato e gli venne concessa la residenza nella casa di riposo di Salisburgo. Lì morì nel 1949. 

Dopo un lungo abbandono, negli anni '90 la sua musica fu ripresa da teatri d'opera, sale da concerto e studi di registrazione. La stessa (che comprende pezzi in tutti i generi principali, tranne il poema sinfonico) fu enormemente rispettata  dai contemporanei come Gustav Mahler e Richard Strauss. 

Sebbene la sua musica presenti influenze wagneriane, il compositore non fu mai attratto da Bayreuth e fu personalmente disprezzato da Cosima Wagner, in parte perché cerco di farsi notare e riconoscere da compositori "anti-wagneriani" come Max Bruch e Johannes Brahms. Le sue opere combinano elementi romantici e tardo-romantici con un esteso sviluppo tematico, un atmosfera musicale drammatica e l'intimità della musica cameristica.

Particolarmente degni di nota sono i suoi numerosi lieder, influenzati da Hugo Wolf, ma con un loro fascino piuttosto maliconico. 


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per pianoforte in Mi bemolle maggiore, op. 31


Sinfonia in Do maggiore "An die freunde", op. 46


"Preludio al 2° atto", dall'opera "Palestrina"



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Hans Pfitzner [online]. Ultimo accesso: 12 luglio 2022. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Hans_Pfitzner



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