MADDALENA LAURA SIRMEN


Maddalena Laura Sirmen (nata Lombardini) nacque nel 1745 a Venezia, figlia di Pietro Lombardini e di Gasparina Gambirasi. 

Venne accettata come povera all'"Ospedale dei Mendicanti" e affidata in educazione a Chiara Varati. Ebbe come insegnanti di violino Antonio Martinelli e il famoso Giuseppe Tartini.

Alle fanciulle che avevano studiato nei conservatori non era concesso intraprendere una propria carriera artistica e l'unico modo di emanciparsi, oltre alla monacazione, era contrarre matrimonio. Tartini, che voleva sistemare la fanciulla a Dresda presso l'elettrice di Sassonia Maria Antonia Valpurga di Baviera, tentò di maritarla con il tenore cremonese G. Scotti.

La compositrice riuscì a lasciare l'"Ospedale dei Mendicanti" solo nel 1767, quando i governatori la concesserò in sposa a Ludovico Syrmen, primo violinista della cappella di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Nel 1768, i due coniugi si esibirono con successo al teatro Carignano di Torino e anche al "Concert spirituel" di Parigi.

Nella capitale parigina, la Lombardini stampò sei quartetti per archi (1769), scritti insieme al marito. L'anno seguente, la compositrice si recò a Londra, dove fece stampare i Sei trii op. 1 e i Sei concerti op. 3 e si esibì frequentemente come violinista al "King's Theatre" di Haymarket e in altri importanti teatri.

Sempre nella capitale britannica, la Lombardini debuttò come cantante nel 1773, rivestendo i panni della seconda donna nell'opera Il Cid di Antonio Sacchini. Proseguì la sua carriera da cantante in Italia, dapprima a Siena e a Torino e, in seguito, a Pavia e a Pisa.

Sucessivamente, fu ingaggiata come soprano e strumentista al teatro di corte di Dresda e a Mosca. La sua carriera si concluse nel 1785, con l'esibizione violinistica al "Concert spirituel". 

Lasciata Parigi, la compositrice fece ritorno a Ravenna e affidò la figlia Alessandra a un convento di Ancona, provvedendo parzialmente al suo mantenimento. Solo dopo il matrimonio della figlia nel 1799, la Lombardini si separò da Syrmen e si trasferì a Venezia, dove morì nel 1818.

La sua attività compositiva è attestata da diverse copie manoscritte e da varie edizioni a stampa, come i sei trii per violini e violoncello (1769), i sei quartetti per due violini, viola e violoncello (1769), i sei concerti per violino e orchestra (1772), i sei duetti per due violini (1773), una sonata per violino e basso continuo (1785) e il Trio in Si bemolle maggiore per due violini e violoncello obbligato.

I sei quartetti sono in due movimenti, di cui il primo in forma ternaria, mentre il secondo anche in forma di rondò e minuetto con trio. La stesso impianto formale si ritrova nei duetti e nei trii, i quali presentano anche alcune indicazioni agogiche particolari (ad esempio, "Menuetto smorfioso" nel Trio n° 2 e "Allegretto smorfioso" nel Trio n° 4).

I concerti, infine, sono costituiti in tre movimenti e scritti per un organico orchestrale composto da archi, flauti, oboi e corni da caccia. In essi, si ritrovano frequenti cromatismi e transizioni armoniche, mentre i movimenti centrali sono carichi di abbellimenti, tecnica appresa da Tartini.



BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Concerto per violino n° 2 in Mi maggiore, op. 3



Trio a due violini e violoncello obbligato n° 3 in Re maggiore, op. 1



Duetto n° 6 in Do maggiore per due violini



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Steffan, Carlida (2005), LOMBARDINI, Maddalena Laura in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 [online]. Ultimo accesso: 11 marzo 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/maddalena-laura-lombardini_%28Dizionario-Biografico%29/

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