JOHANN NAUWACH

Johann Nauwach (anche Giovanni Nauwach) nacque nel 1595 circa a Brandeburgo (Germania). Dal 1607 al 1612 fu cappellano a Dresda e, in seguito, studiò musica a Firenze e a Torino con il liutista Lorenzo Allegri.

Fu anche allievo di Heinrich Schütz e divenne liutista sotto la direzione di questi nel 1623. Nello stesso anno, fu nominato anche "Musicista di Camera Elettorale". 

In occasione del matrimonio del Langravio Giorgio d'Assia e della principessa Sophia Eleonora di Sassonia, vennero stampate le sue Teutschen Villanellen (1627) dove, per la prima volta, viene applicata la forma della villanella a testi tedeschi.

Nell'opera, si nota l'influenza francese e quella italiana. Nove brani sono basati su poesie di Martin Opitz, mentre gli altri brani potrebbero essere traduzioni tedesche di modelli italiani.

Fu membro dell'orchestra di corte di Dresda fino al 1629 e, dopo la sua conversione al cattolicesimo, fu uno dei primi compositori tedeschi a scrivere nello stile della monodia italiana. Tale stile si ritrova nelle composizioni della sua raccolta Arie passeggiate.

Morì nel 1630 a Dresda (Germania).


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Villanella "Jetztund kömpt die Nacht herbey" (Ora e la notte si avvicina) per soprano


"Romanesca", dalla raccolta "Erster Theil Teutscher Villanellen" (Prima parte delle villanelle tedesche) per violino barocco, spinettino e claviorgano


Aria "Tempesta di dolcezza" per soprano e liuto, dalla raccolta "Libro primo di arie passeggiate a una voce per cantar e sonar nel chitarrone e altri simili istromenti"


NOTE

Villanella: composizione musicale di forma binaria, consistente in una omofonia a tre voci, nella quale predomina la voce superiore, che tiene la melodia, a carattere generalmente sillabico. Gli intervalli preferiti erano la terza e la quinta e veniva usato frequentemente il moto retto delle parti. Questo tipo di composizione, inoltre, si caratterizza per il suo carattere comico-parodistico, a differenza di altre forme polifoniche, anche se non è raro trovare esempi di delicata grazia amorosa e di tenera intima espressione. Esempi del genere si ritrovano nei compositori italiani Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi e Filippo Azzaiolo. (Fonte: Enciclopedia italiana Treccani)

Romanesca: formula melodico-armonica di origine popolare, risalente al periodo compreso tra la metà del XVI e l'inizio del XVII secolo, utilizzata come aria nel canto di poesie e come soggetto per variazioni strumentali. Fu molto diffusa tra i compositori italiani e spagnoli del Rinascimento e del primo Barocco. Il termine fu documentato per la prima volta nei Tres libros de musico en cifra para vihuela (1546) di Alonso Mudarra e nel Carminum pro testudines liber IV di Pierre Phalèse. Il genere si diffuse in Italia nella seconda metà del XVI secolo, come testimoniano le raccolte Libro primo d'intabolatura de leuto (1568) di Antonio Becchi e Intavolatura de cimbalo (1576) di Antonio Valente. La romanesca è costituita da una sequenza di quattro accordi con un basso semplice e ripetuto. Essa è, di solito, in metro triplo e il suo basso segue questo schema armonico: III - IV - i - V - III - VII - i - V - i.


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, Die Freie Enzyklopādie, Johann Nauwach [online]. Ultimo accesso: 18 marzo 2024. Disponibile presso: https://de.wikipedia.org/wiki/Johann_Nauwach

Schmid, Bernhold (1999), Nauwach, Johann in Neue Deutsche Biographie 19 [online]. Ultimo accesso: 18 marzo 2024. Disponibile presso: https://www.deutsche-biographie.de/gnd103838007.html#ndbcontent

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