SEBASTIÁN IRADIER


Sebastián de Iradier Salaverri nacque nel 1809 ad Álava (Spagna). Studiò pianoforte e organo a Vitoria e, all'età di nove anni, entrò nel coro dell'antica Collegiata di Santa Maria.

Tra il 1825 e il 1827, invece, ottenne il posto di organista alla chiesa di San Miguel Arcángel di Vitoria, oltre a lavorare come organista e sacrestano presso la chiesa parrocchiale di San Juan Bautista de Salvatierra di Álava.

Oltre ai suoi doveri religiosi, fu molto appassionato di musica popolare, divertendosi a suonare cachuchas, boleros, seguidillas e tiranas all'organo e alla chitarra.

Al suo arrivo a Madrid, iniziò a lavorare freneticamente e a introdursi negli ambienti aristocratici, stabilendo relazioni con importanti personaggi del mondo letterario, musicale e politico. In questo periodo, tra l'altro, studiò composizione con Baltasar Saldoni, divenendo anche molto famoso nella capitale spagnola.

Fu membro della sezione musicale del "Liceo Artístico y Literario", divenendone anche maestro compositore e consiliare. Fu, inoltre, vice-direttore dell'"Accademia Filarmónica Matritense", professore di armonia e composizione all'"Instituto Español", professore al "Colegio Universal de Madrid" e membro onorario dell'"Accademia Filarmónica de Bayona".

Tra il 1839 e il 1850 fu il primo insegnante di solfeggio per il canto al Conservatorio Reale di Musica di Madrid, oltre a dare lezioni private di canto. Nel 1840 tornò a Salvatierra per reclamare il suo stipendio da organista ma, non ottenutolo, si dimise dall'incarico.

Durante il suo soggiorno madrileno, compose opere per balli in maschera e qualche zarzuela ma, soprattutto, iniziò a creare canzoni. Successivamente, aprì un negozio di musica e pianoforte e un negozio di litografia e stampa.

Nel 1850 si recò a Parigi e si introdusse nei circoli musicali della città. Incontrò Rossini e conobbe cantanti e ballerini famosi che eseguirono le sue canzoni, facendolo diventare famoso. Di conseguenza, aumentò la richiesta di sue nuove opere per il canto e la danza e la sua musica fu eseguita con grande successo nei salotti parigini.

Nel 1853 fece ritorno a Madrid per assistere alla prima della sua opera Ioa, La perla del Genil, dedicata all'imperatrice di Francia Eugénie de Montijo, in occasione del suo matrimonio con l'imperatore Napoleone III.

Nel 1855 si recò nuovamente a Parigi e, due anni dopo, iniziò una tournée in Nord America. Al suo ritorno in Europa, si fermò a Londra, riuscendo a entrare nei salotti aristocratici per poi ritornare a Parigi.

Nel 1864 fu pubblicata una raccolta delle sue 25 canzoni più popolari, intitolata Fleurs d'Espagne.

Avendo problemi alla vista, decise di ritornare a Vitoria, dove morì nel 1865.

Fu noto soprattutto per le sue habaneras, come La paloma ("La colomba", 1860), composta dopo un viaggio a Cuba. Collaborò anche a diverse zarzuelas, come la La Pradera del Canal (1847).

Molto nota è anche la sua habanera El Arreglito, più conosciuta come El amor es un pájaro rebelde ("L'amore è un uccello ribelle") e inserita da Georges Bizet nella Carmen

Il compositore francese pensava che appartenesse al patrimonio popolare spagnolo ma, una volta conosciutone la paternità, aggiunse una nota alla partitura vocale dell'opera riconoscendone l'origine.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Habanera "La Paloma" (La colomba)


Habanera "El amor es un pájaro rebelde" (L'amore è un uccello ribelle)


Jota "Juanita, o La Perla de Aragón" (Juanita, o la perla d'Aragona)


"Un adios" (Un addio) per baritono e pianoforte


"El Recuerdo" (Il ricordo) per soprano e chitarra


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, La Enciclopedia Libre, Sebastián Iradier [online]. Ultimo accesso: 28 febbraio 2024. Disponibile presso: https://es.wikipedia.org/wiki/Sebasti%C3%A1n_Iradier

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