MICHEL-RICHARD DE LALANDE

Michel-Richard Delalande (o de Lalande) nacque nel 1657 a Parigi, figlio dei sarti commercianti Michel Delalande e Claude Dumoustierc.

Tra il 1667 e il 1672, il giovane entrò come corista nella chiesa di Saint-German l'Auxerrois di Parigi, dove imparò a cantare e a suonare il clavicembalo e l'organo. Gli venne impartita anche un'educazione letteraria (francese e latino) e scientifica (aritmetica).

Continuò la sua formazione musicale da autodidatta, dopo non essere riuscito a entrare come violinista all'"Accademia Reale di Musica". Intraprese, quindi, la carriera di organista presso la chiesa di Saint-Gervais e, più avanti, presso la chiesa dei "Grands-Jésuites de Saint-Louis" e al "Couvent du Petit Saint-Antoine".

Nel 1678 divenne insegnante di clavicembalo del duca Anne-Jules de Noailles, guadagnandosi un'ottima reputazione, la quale successivamente gli permise di insegnare a due figli del re Luigi XIV e a Madame de Montespan.

Nel 1682 sostituì l'organista della chiesa di Saint-Jean-en-Grève, Pierre Méliton, il quale aveva perso una mano e, nel medesimo anno, iniziò a collaborare con il compositore italiano Paolo Lorenzani, insieme al quale scrisse la Serenata in forma di opera. 

Al 1683, invece, risale l'opera pastorale L'Amour Berger, rappresentata frequentemente durante il Carnevale. In quest'anno, divenne anche sotto-maestro della cappella reale.

Nel 1689, invece, divenne sovrintendente alla musica della Camera del Re, all'età di soli 31 anni, occupandosi di accompagnare il servizio quotidiano e di scrivere opere per le feste del trimestre.

Dopo la morte del sovrano (1715), Delalande entrò al servizio del nuovo re, Luigi XV, per il quale ricominciò a scrivere musica per balletto. Sebbene le sue Symphonies des Folies de Cardenio non ebbero molto successo, rimasero nel repertorio musicale fino alla fine del XVIII secolo.

Per la morte del Delfino di Francia e di sua moglie Maria Anna Vittoria di Baviera compose i mottetti Dies Irae ed Exaltabo te, Deus meus rex, nel quale due soprano cantano insieme, un evidente omaggio alle figlie scomparse durante l'epidemia di vaiolo del 1718.

Nel 1726, Delalande iniziò a soffrire di una flussione del torace, che lo portò alla morte nello stesso anno.

La sua opera continuò a godere di enorme popolarità e, per 45 anni, il "Concert Spirituel" organizzò numerose esecuzioni delle sue opere, fra le quali il mottetto Dominus regnavit (1770).

Fu soprannominato il "Lully latino", poiché il re Luigi XIV lo ritenne un degno successore del famoso compositore francese di origini italiane.

Il musicologo Jean-François Paillard notò che i mottetti di Delalande presentavano una struttura formale o matematica, caratteristica favorita dal classicismo francese e dall'accentramento monarchico.

Un'ottimo esempio è il mottetto Dies Irae dove, nelle parti iniziale e finale, il coro superiore mantiene il canto piano, mentre le due strofe centrali formano un asse. Seguono quattro gruppi di quattro strofe, nei quali si applica il principio dell'omofonia (due gruppi cantati da un controtenore e poi da un basso). Infine, altri due gruppi chiudono la composizione.

Un secondo esempio si ha nel mottetto Miserere Mei, nel quale si rilevano due soggetti simmetrici, ossia la figura del pescatore (prima parte) e l'idea di redenzione (seconda parte). Il compositore si concentra sull'ottava strofa, nella quale compare una simmetria per opposizione tra solisti e cori.

Tra i 70 gran mottetti pervenutici, 29 presentano almeno più versioni diverse. Fu soprattutto dopo la morte di Luigi XIV (1715) che il compositore rivedette le sue opere, forse in vista della loro pubblicazione. Questo si nota soprattutto nei salmi 46 e 109 (Omnes gentes e Dixit Dominus), musicati due volte.

Delalande non inventò un nuovo stile musicale, ma contribuì a produrre le migliori opere del suo tempo, sintetizzando tutti gli stili usati all'epoca.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Gran mottetto "De profundis"


"Dies Irae" e "Pie Jesu", dal gran mottetto "Dies Irae"


Suite n° 7 in Sol minore "Grande pièce royale" (Grande pezzo reale)


Aria dalla pastorale messa in musica "L'amour fléchi par la constance" (L'amore piegato dalla costanza)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, L'Encyclopédie Libre, Michel-Richard de Lalande [online]. Ultimo accesso: 28 novembre 2023. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Michel-Richard_de_Lalande

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