JACQUES MAUDUIT

Jacques Mauduit nacque nel 1557 a Parigi. Studiò letteratura e filosofia e, dopo un soggiorno in Italia, assunse l'incarico di impiegato delle richieste del palazzo paterno prima di diventare segretario ordinario della regina.

Parallelamente ai suoi incarichi, proseguì la sua carriera musicale e vinse un premio di composizione al "Puy de musique" di Évreux nel 1581 con il mottetto Afferte Domino. 

Divenne uno dei principali collaboratori reclutati da Jean-Antoine de Baïf per la sua accademia di musica e poesia. Musicò i versi di Baïf "mesurés à l'antique" e le sue Chansonnettes mesurées de Baïf à quatre voix (1586) sono considerate uno dei migliori capolavori della musica vocale francese del tempo e sono la prima raccolta composta esclusivamente da "musique mensurée".

Dopo la morte di Baïf, l'accademia si disintegrò a causa di discordie civili e religiose e Maudruit tentò di riorganizzarla nell'"Académie Sainte-Cécile".

Fu amico di Pierre de Ronsard, al cui funebrale (1586) fu eseguito il suo Requiem a cinque voci, di cui è rimasto solo un frammento. Esso fu riproposto per il primo anniversario della morte di Enrico IV (1611).

Direttore dei "Concerti di Notre-Dame" e dei balletti di corte, diresse anche l'ode che celebrava l'ingresso di Luigi XIII a Parigi, di ritorno dall'Inghilterra nel 1614. Guidò anche le settimane sante del convento di Pétit-Saint-Antoine e compose arie e musiche per il Ballet de la dèlivrance de Renaud (1617), scrittoo per il giovane Luigi XIII insieme a Pierre Guédron, Antoine Boesset e Gabriel Bataille.

Secondo Marin Mersenne, a lui si deve anche l'uso della viola da concerto e l'aggiunta a essa di una sesta corda. Mersenne riferisce pure che, durante i massacri religiosi e l'assedio di Parigi nel 1588, Mauduit aiutò Claude Le Jeune a fuggire e salvò dalla distruzione il suo manoscritto Dodecacorde e altre opere.

Morì nel 1627 a Parigi.

Fu un prolifico compositore di chansons nello stile della "musique mensurée", nella quale i valori ritmici assegnati alle note corrispondono esattamente alle sottolineature delle parole francesi, con un rapporto di 2:1 tra sottolineature e non sottolineature.

Il suo stile era semplice e chiaro, con testi privi di alterazioni e varietà, utilizzando soprattutto mezzi armonici. Gran parte della sua musica di fine XVI secolo si presume andata perduta.

Tra le opere perdute citate da Mersenne ci sono più di 300 ambientazioni di salmi, vespri e tenebre, 104 inni, messe e mottetti. Compose anche "air de cour" per voce sola e liuto.

Mauduit continuò a usare la tecnica della "musique mensurée" fino al XVII secolo, anche in contesti per i quali non fu originariamente pensata, come le grandi ambientazioni per gruppi di voci e strumenti, alcune delle quali in stile veneziano.

Mersenne, infine, gli attribuì il merito dell'introduzione in Francia del consort di violini.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Salmo 69 "Hélas Seigneur je te prie" (Ahimè Signore, ti prego)


Canzone a 3 voci "Vous me tuez si document" (Uccidetemi se documentate)


Canzone a 3 voci "Voici le vert et beau mai" (Ecco il verde e bel maggio)


Air de cour "Eau vive, source d'amour" (Acqua viva, fonte d'amore)


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipédia, L'Encyclopédie Livre, Jacques Mauduit [online]. Ultimo accesso: 3 ottobre 2022. Disponibile presso: https://fr.wikipedia.org/wiki/Jacques_Mauduit

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Jacques Mauduit [online]. Ultimo accesso: 3 ottobre 2022. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Jacques_Mauduit












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