JUAN OLIVER Y ASTORGA

Juan Oliver y Astorga nacque nel 1733 a Murcia (Spagna), figlio di José Oliver e di sua moglie María Antonia Astorga.

Probabilmente, studiò flauto fin da giovanissimo e, poco tempo dopo, iniziò a lavorare come musicista della cappella musicale della Chiesa Vecchia di Yecla, nella sua città natale. 

All'età di 17 anni, si trasferì a Valencia, dove studiò come violinista e, in seguito, si spostò a Napoli. Nel 1760 si recò a Stoccarda per lavorare al servizio del duca di Württemberg e, cinque anni più tardi, si trasferì a Francoforte sul Meno per lavorare come violinista.

Nel 1766, Oliver si stabilì a Londra come concertista virtuoso e, l'anno successivo, iniziò a lavorare al servizio del conte di Abingdon Willoughby Bertie. Ben presto, il musicista si unì ai concerti della Bach-Abel Society all'Hannover House.

Nel 1775, a causa delle difficoltà finanziarie del suo mecenate, Oliver ritornò in Spagna dove, tra il 1776 e il 1780, sposò Maria Antonia Rodríguez.

Nel 1777 divenne violinista da camera del re Carlo III e, otto anni più tardi, si occupò del primo restauro del Quintetto d'archi "Stradivari" al Palazzo Reale di Madrid.

Nello stesso periodo, partecipò spesso come membro della commissione esaminatrice ai concorsi per la copertura di posti vacanti di archi nella Cappella Reale.

Nel 1807, all'età di 74 anni, chiese al re Carlo IV un'elemosina, in quanto era oppresso dalla famiglia e dalla malattia e, nello stesso anno, smise di comporre. 

Dopo l'invasione francese del 1808, due anni dopo il compositore fu nominato violinista principale dell'orchestra da camera del re invasore Giuseppe Bonaparte, conosciuto in Spagna come "Pepe Botella".

Dal 1820, Oliver trascorse l'ultimo decennio della sua vita a letto, malato di idropisia e indigente. Da questo momento in avanti, non si hanno più notizie su di lui.

Morì nel 1830 a Madrid.

La sua produzione è una delle più importanti del XVIII secolo, insieme a quella di Antonio Soler e dei suoi contemporanei Luigi Boccherini e Cayetano Brunetti, i quali vissero a Madrid durante i regni di Ferdinando VI, Carlo III e Carlo IV.

Intorno al 1760, compose tre cantate, oggi conservate al Conservatorio Reale di Bruxelles.

Successivamente, durante il suo soggiorno inglese, pubblicò le raccolte Sei sonate per violino solo e basso op. 1 (1768) e Dodici canzoni e duetti italiani per voce, chitarra e clavicembalo op. 2, dedicati alla duchessa di Grafton. A questi, seguirono i trii per due violini o due flauti e basso continuo (con clavicembalo). 

In Scozia, invece, sono attualmente conservati diverse sue composizioni sulle odi scozzesi e gallesi e su canzoni tradizionali.

Non sembra preoccuparsi troppo della sua attività compositiva, in quanto non registra i numeri d'opera dei suoi lavori, i quali devono essere dedotti da somiglianze paleografiche o da accorgimenti stilistici non sempre databili. 

Tale pratica era molto comune all'epoca, in quanto i compositori assegnavano un numero d'opera alla loro produzione nel momento in cui la consegnavano agli editori.

Al suo ritorno in Spagna, Oliver compose una serie di sonate in trio, delle quali la Sonata II è l'unica conosciuta a basarsi su un frequente uso di tonalità minori fino alla cadenza centrale.

La stessa si caratterizza per una struttura programmatica molto moderna e sorprende per l'irruzione di un adagio-marcia, oltre che di silenzi significativi e drammatici alla fine di ogni sviluppo melodico.

La composizione si conclude con un terzo movimento gioioso che ricorda i rintocchi del Gloria o della "Fiesta Mayor", imitando campane o carillon alla maniera di Haydn, Gluck o Leopold Mozart. 

Tali riferimenti, apparsi solamente in alcune delle sue melodie scozzesi e gallesi, riflettono la tradizione barocca di descrivere le passioni dell'anima e possono essere considerate delle anticipazioni del futuro Romanticismo.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Sonata per viola e basso continuo


"Sonata in trio n° 4 in Fa maggiore, op. 3" per due flauti, tromba e clavicembalo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, La Enciclopedia Libre, Juan Oliver Astorga [online]. Ultimo accesso: 3 gennaio 2025. Disponibile presso: https://es.wikipedia.org/wiki/Juan_Oliver_Astorga

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