JOHANN PACHELBEL
Johann Pachelbel nacque nel 1653 a Norimberga (Germania), figlio del commerciante di vini Johann Hans Pachelbel e della sua seconda moglie Anna Maria Mair.
Fin da piccolo, studiò musica con Heinrich Schwemmer e, nel frattempo, ricevette l'istruzione primaria alla St. Lorenz Hauptschule e all'Auditorio Aegeliano di Norimberga.
Nel 1669 si iscrisse all'Università di Altdorf e, nello stesso anno, fu nominato organista della chiesa di St. Lorenz. A causa di difficoltà finanziarie, Pachelbel dovette abbandonare l'università e, per completare gli studi, nel 1670 divenne borsista al Gymnasium Poeticum di Ratisbona.
Nello stesso periodo, il compositore approfondì la sua formazione musicale con Kaspar Prentz, studiando con questi fino al 1673, dopodiché iniziò a lavorare come vice-organista della cattedrale di Santo Stefano a Vienna.
Nel 1677, Pachelbel si spostò a Eisenach, dove lavorò come organista di corte al servizio del duca di Saxe-Eisenach Johann Georg I. L'anno successivo, il compositore divenne organista della Predigerkirche di Erfurt.
Sebbene avesse ottenuto notevole successo come organista, insegnante e compositore, Pachelbel, inspiegabilmente, decise di ricercare un incarico migliore e, nel 1690, divenne musicista-organista alla corte del Württemberg a Stoccarda, al servizio della duchessa Maddalena Sibilla.
Due anni più tardi, il compositore si trasferì a Gotha, dove pubblicò la sua prima e unica raccolta di musica liturgica, intitolata Acht Chorale zum Praembulieren (1693).
Nel 1695 fu nominato organista della chiesa di San Sebaldo a Norimberga, città dove visse per il resto della sua vita e dove pubblico la raccolta di musica cameristica Musicalische Ergötzung e la raccolta di sei arie per tastiera con variazioni Hexachordum Apollinis (1699).
Negli ultimi anni di vita, compose anche i Vespri concertati e oltre 90 fughe del Magnificat.
Morì nel 1706 a Norimberga (Germania).
La sua produzione musicale comprende oltre 200 brani per organo, circa 100 composizioni vocali e diversi brani di musica da camera.
Gran parte della musica organistica liturgica, specialmente i preludi corali, è relativamente semplice e non richiede il pedale.
Durante la vita di Pachelbel, furono pubblicati solo due volumi di musica per organo, la raccolta di variazioni corali Musikalische Sterbens-Gedancken ("Pensieri musicali sulla morte, 1683), dedicati al figlio e alla morte defunti e la raccolta Acht Choräle (1693), dove viene usata la notazione mensurale bianca, un sistema musicale risalente al Rinascimento.
Nei preludi corali, il compositore si avvalse dei modelli del cantus firmus in tre parti, della fuga corale e di un modello misto, che iniziava con una breve fuga corale seguita da un cantus firmus tripartito o quadripartito. Le frasi del corale sono trattate singolarmente e, spesso, le voci di accompagnamento anticipano la frase successiva usando pezzi della melodia in contrappunto imitativo.
Pachelbel scrisse anche oltre 100 fughe su temi liberi, delle quali 30 sono libere e 90 sono fughe del Magnificat. Le fughe sono basate su materiale non tematico e sono brevi.
In esse, i procedimenti contrappuntistici dello stretto, della diminuzione e dell'inversione sono poco presenti ma, tuttavia, le fughe mostrano una tendenza verso una struttura unitaria dipendente dal soggetto, la quale diventerà l'elemento chiave delle fughe tardo-barocche.
Tra l'altro, Pachelbel fu il primo compositore ad abbinare una fuga a un movimento preludiale, tecnica che sarà adottata dai compositori a lui successivi.
Le fughe del Magnificat coprono tutti gli otto modi ecclesiastici e la maggior parte di esse è a 3 voci anche se, in misura minore, compaiono pezzi a 2 e a 4 voci. Inoltre, a eccezione delle fughe doppie, sono tutti brani semplici e brevi.
Spesso usano la ripetizione di note per enfatizzare un contorno ritmico e molte presentano diversi salti d'ottava. Una tecnica impiegata in molti pezzi è il ricorso occasionale allo stile brisé in alcune battute degli episodi e delle code.
Le fughe doppie presentano una struttura tripartita, distinguendo una fuga sul primo soggetto, una fuga sul secondo soggetto e un contrappunto con uso contemporaneo di entrambi i soggetti.
Pachelbel compose anche diverse variazioni su ciaccone, corali e arie.
Le prime introducono la densità contrappuntistica e diverse tecniche di improvvisazione corale e adottano uno stile sud-tedesco, mentre le terze sono in gran parte in tempo di 3/4 ed esplorano diverse tecniche di variazione.
Del compositore, sopravvivono anche circa 20 toccate, caratterizzate dall'uso coerente del punto di pedale e da passaggi veloci a due mani su note sostenute di pedale.
Si ricordano anche 6 fantasie, tutte in tempo di 3/2 e caratterizzate da sezioni non collegate tematicamente.
Quasi tutti i preludi ricordano lo stile delle toccate, anche se sono molto più corti, a eccezione di uno dei preludi in Re maggiore.
Circa 20 suite di danza presenti in un manoscritto del 1683 erano state attribuite a Pachelbel, ma oggi solo tre (nn° 29, 32 e 33B) sono state riconosciute come scritte dal compositore.
Le opere vocali, invece, adottano quasi tutte il linguaggio concertato moderno e molte sono scritte per organici insolitamente ampi. Esse adottano molti stili, come ambientazioni di salmi, concerti corali, serie di variazioni corali, mottetti concertati, ecc.
Le grandi opere vocali sono scritte in stile moderno e destinate a un ensemble costituito da tre viole e due violini. Le prime forniscono l'armonia nelle sezioni strumentali o raddoppiano le linee vocali nelle sezioni di tutti, mentre i secondi realizzano il contrappunto o l'ornamentazione.
Queste composizioni includono un uso frequente di fughe permutative e una scrittura per voci accoppiate. Le composizioni del Magnificat, scritte negli ultimi anni di Norimberga, sono influenzate dallo stile italo-viennese, trattano il cantico in vari modi e sono meno dipendenti dal testo.
La musica vocale annovera mottetti, arie e due messe e la maggior parte di essa è armonicamente semplice e fa scarso uso di una polifonia complessa. I testi sono spesso tratti dai Salmi e modellano la struttura delle composizioni.
Le arie, infine, sono solitamente segnate per voce accompagnata da diversi strumenti e comprendono semplici brani strofici e brani elaborati a sezioni di vario grado di complessità.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Canone in Re maggiore" per orchestra
Corale con nove partite "Was Gott tut, das ist wohlgetan" (Ciò che Dio fa è ben fatto) per organo
"Magnificat" per quattro violini, viola, due violoncelli, contrabasso e voci
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Wikipedia, The Free Encyclopedia, Johann Pachelbel [online]. Ultimo accesso: 25 gennaio 2025. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Johann_Pachelbel
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