EDUARD BRENDLER

Frans Fredric Eduard Brendler nacque nel 1800 a Dresda (Germania), figlio del flautista e membro della Kungliga Hovkapellet (l'Orchestra della Corte Reale) Johann Franz Brendler e di sua moglie Henriette Stölzel.

Imparò a suonare il flauto dal padre, ma non ci sono prove che abbia ricevuto una formazione musicale teorica. Studiò, invece, commercio e, dopo la morte della madre nel 1817, fu assunto come impiegato presso l'assistente del giudice Jacob Dubbe.

Fu presto coinvolto nella vita musicale della città di Visby e partecipò ai concerti della Musikaliska Sällskapet (la Società Musicale). Nel 1823, il giovane ritornò a Stoccolma, dove si unì all'Harmoniska Sällskapet (la Società Armonica) come flautista e, l'anno successivo, divenne membro onorario della società.

Brendler fu anche affiliato alla Sällskapet för Sångövningar (Società per la pratica del canto) e alla società corale "Par Bricole", della quale divenne direttore del coro.

Le sue composizioni risalgono tutte agli ultimi quattro anni della sua vita e sono la Serenata per ensemble di fiati (1827) e la raccolta Stagneliussångerna (1828), la quale comprende quattro canzoni su poesie di Stagnelius, intitolate Serenata, Flickan och jägaren Necken.

Nello stesso anno, il compositore scrisse l'Introduzione e variazioni sul trio "Låt oss i mörka lunden gå" per tre fagotti e orchestra, il cui manoscritto è però andato perduto.

Nel biennio 1830-1831, invece, scrisse la sua opera più nota, una canzone di Stagnelius, Amanda (1831) per voce e pianoforte, pubblicata ed eseguita in versione orchestrale in uno dei concerti dell'Hovkapellet. Si ricordano anche i tre libri di pezzi pianistici Flores e gli oratori Spastaras död ed Edmund och Clara (1831).

Nel 1830 scrisse l'opera Ryno eller Den vandrande riddaren, rimasta incompiuta e completata solo dopo la sua morte, avvenuta l'anno successivo a Stoccolma.

Gli studi musicali del compositore si limitarono allo studio delle partiture e alla partecipazione a spettacoli e concerti operistici. Fu molto influenzato da Louis Spohr e da Carl Maria von Weber.

Non vi sono dubbi che il compositore abbia inserito nel suo stile un tocco personale che, con il suo fascino aggraziato e il suo tenero sentimentalismo, abbia colpito il pubblico dell'epoca.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Divertimento per fagotto e orchestra, op. 6


"Finale: allegro vivace", dalla "Serenata" per orchestra


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wiklund, Anders (2016), Eduard Brendler in Swedish Musical Heritage [online]. Ultimo accesso: 5 giugno 2024. Disponibile presso: https://www.swedishmusicalheritage.com/composers/brendler-eduard/

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